Superati i fatidici “anta”, ogni donna sa che prima o poi arriverà il momento di cancellare dalla propria agenda il ricorrente appuntamento mensile con le mestruazioni e segnare al suo posto l’inizio di una nuova fase della propria vita chiamata “menopausa”. Una fase naturale e fisiologica nella vita di ognuna di noi, in cui generalmente ci aspettiamo di trovarci quando la nostra età si aggira in media intorno ai 50 anni, tra le 45 e le 55 candeline. Ma se le nostre ovaie decidessero di andare in pensione sensibilmente in anticipo rispetto al previsto? D’altronde non è poi così raro che questo avvenga: circa il 10% della popolazione femminile entra in menopausa prima dei 45 anni, mentre l’1% addirittura prima dei 40 anni.
Iniziamo innanzitutto con il chiarire che per parlare “ufficialmente” di menopausa, è necessario che sia trascorso almeno un anno dall’ultima mestruazione. Quando l’assenza di 12 cicli mestruali consecutivi si manifesta prima dei 45 anni di età si parla di menopausa prematura. Si utilizza invece il termine menopausa precoce quando questo momento sopraggiunge prima dei 40 anni. Dal punto di vista ormonale, non accade nulla di diverso da quanto avviene per la “normale” menopausa: le ovaie cessano la propria attività e non producono più estrogeni e progesterone, i nostri ormoni riproduttivi. Di conseguenza, il nostro ciclo mestruale, insieme alla nostra fertilità, smettono di “funzionare”. Solo che nel caso della menopausa precoce, la riserva ovarica a nostra disposizione, ossia la quantità limitata di ovociti che la donna possiede in tutta la sua vita e che se fecondati da uno spermatozoo potranno dare origine ad un embrione, si esaurisce prematuramente.
Sono diverse le motivazioni e le situazioni che nella vita di noi donne potrebbero condurre ad un esaurimento anticipato della riserva ovarica e quindi portarci ad affrontare una menopausa precoce o prematura. In alcuni casi si tratta di una menopausa precoce spontanea, detta anche insufficienza ovarica prematura (POF, dall’inglese premature ovarian failure) ed è causata da motivi fisiologici. In altri casi, invece, questa condizione è indotta, detta anche menopausa iatrogena, ed è dovuta all’effetto di farmaci o di particolari procedure terapeutiche.
Menopausa precoce spontaneaQuando la menopausa precoce si manifesta spontaneamente, non sempre è possibile stabilire con certezza che cosa l’abbia costretta ad anticipare il suo arrivo e molto spesso non viene riscontrata alcun tipo di anomalia genica che ci renda maggiormente predisposte a trovarci in questa situazione. Non è un mistero però che uno stile di vita inadeguato e abitudini scorrette, come il consumo eccessivo di alcol e il fumo, possano essere dei fattori di rischio ed avere un forte impatto sulla salute del nostro organismo, compresa quella delle nostre ovaie. Anche la familiarità potrebbe far scattare un “campanello d’allarme”. Se altre donne della nostra famiglia hanno affrontato una menopausa precoce, probabilmente anche noi saremo maggiormente predisposte. In altri casi invece, tra le possibili cause che sono state individuate, tutte ovviamente legate all’esaurimento precoce della nostra riserva ovarica, ci sono:
In questo caso non ci sono invece misteri da risolvere. Un intervento chirurgico che comporta l’asportazione dell’utero e delle ovaie a causa di altre patologie, interventi effettuati sulle ovaie per patologie benigne come l’endometriosi, e terapie antineoplastiche, come la chemio e la radioterapia che danneggiano irreversibilmente le nostre cellule ovariche. Sono tutte possibili cause di una menopausa precoce indotta o iatrogena.
Nessuna sorpresa neanche per quanto riguarda i sintomi e i segnali, che sono i classici che possono tipicamente manifestarsi in tutte le donne che si trovano in questa fase della loro vita. I sintomi sono quindi gli stessi, ma ovviamente con qualche anno di anticipo. Prima che le mestruazioni scompaiano del tutto, durante il periodo della cosiddetta “premenopausa”, alcune di noi potrebbero notare alcune alterazioni del proprio ciclo mestruale, come flussi meno abbondanti e periodi più brevi tra una mestruazione e l’altra, che possono iniziare anche 7/8 anni prima dell’inizio effettivo della menopausa. I cicli cominceranno successivamente a diradarsi fino ad arrivare alla totale assenza delle mestruazioni. Per altre invece si tratta di una scomparsa improvvisa, senza alcun campanello d’allarme che la preceda.
All’assenza del ciclo mestruale, unico sintomo al quale ovviamente nessuna di noi può sfuggire, possono inoltre accompagnarsi o meno, nel caso delle più fortunate, tutta una seria di sintomi soggettivi:
Ci piacerebbe poter dire che esistono degli esami che riescono ad affermare con esattezza quando aspettarci l’arrivo di questo momento, ma per adesso non è così. Quello che possiamo e dobbiamo fare quando sospettiamo di essere alle prese con i classici sintomi della menopausa oppure ci troviamo a gestire delle difficoltà di concepimento, che potrebbero essere un ulteriore segnale che la nostra riserva ovarica è in esaurimento, è rivolgerci al nostro ginecologo che potrà sottoporci a tutte le analisi necessarie per confermare la diagnosi. Il primo passo è escludere la possibilità che l’assenza del ciclo mestruale possa essere dovuta ad altre cause, come ad esempio amenorrea o un’eccessiva attività fisica, oppure alla presenza di patologie concomitanti, ad esempio a carico della tiroide. Escluse tutte le opzioni, con delle analisi del sangue si potrà stabilire quali sono i livelli effettivi dell’ormone FSH (ormone follicolo stimolante) e di estradiolo, il principale ormone prodotto dalle nostre ovaie durante il ciclo mestruale. Vi sono poi delle analisi specifiche per capire lo stato della riserva ovarica e in questo caso due indicatori molto importanti da tenere in considerazione sono un basso di livello di inibina B e dell’ormone antimulleriano. Infine, non dimentichiamoci la nostra immancabile ecografia, sia pelvica che transvaginale, che può fornirci una fotografia dello stato dell’utero, delle ovaie e della nostra riserva ovarica.
Se la diagnosi è confermata, sempre insieme al nostro ginecologo potremo capire quale sia la terapia che più si adatta alle nostre esigenze e che ci aiuterà ad affrontare nel migliore dei modi questo normale, ma molto delicato, passaggio della nostra vita.
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