Vivere la sessualità

Contraccettivi: tutto quello che c’è da sapere

È il caso di dare i numeri. In base all’ultimo Atlante Europeo della contraccezione stilato da Aidos, che misura l’accesso alla contraccezione in 45 Stati dell’Europa geografica, l’Italia occupa la 26° posizione con un tasso del 58%, un valore ben distante da quelli raggiunti in Gran Bretagna, Francia e Spagna e più vicino a paesi come Ucraina e Turchia. La mancanza di informazioni istituzionali, la quasi totale mancanza di politiche di rimborso o di distribuzione gratuita, il costo elevato dei contraccettivi e lo stato di abbandono dei consultori familiari. Queste le principali cause della mancata “rivoluzione contraccettiva” nel nostro Paese, dove il coito interrotto rimane ancora tra le top 3 tecniche contraccettive più utilizzate. Per assurdo, il coito interrotto, anche conosciuto come “salto della quaglia”, non dovrebbe neanche essere considerato un metodo anticoncezionale data la sua totale inaffidabilità e l’altissima percentuale di insuccessi. Ma, innanzitutto, cosa sono i metodi anticoncezionali? Per contraccezione si intende il complesso dei mezzi utilizzati per impedire il verificarsi di una gravidanza. I metodi contraccettivi ci proteggono in modo temporaneo e reversibile, quindi non parliamo di una protezione che dura in eterno, da gravidanze indesiderate e in alcuni casi da malattie sessualmente trasmissibili. Sul coito interrotto non c’è da mettere la mano sul fuoco, ma fortunatamente esistono molti altri metodi contraccettivi più efficaci e più sicuri. Non ci resta che esplorare questo mondo ancora sconosciuto e conoscere tutti i suoi abitanti e le loro peculiari caratteristiche.

Possiamo distinguere due diversi tipi di metodi contraccettivi che è possibili utilizzare prima del rapporto: i contraccettivi ormonali e i dispositivi intrauterini (IUD), o più comunemente spirale, che come vedremo possono contenere ormoni oppure no. Sia i contraccettivi ormonali sia i metodi contraccettivi non ormonali, in questo caso la spirale, possono essere utilizzati da donne di tutte le età, ma necessitano di una prescrizione del nostro ginecologo. Da tenere bene a mente: entrambe queste tipologie di contraccettivi ci proteggono dal rischio di una gravidanza indesiderata, ma non dal rischio di contrarre infezioni sessualmente trasmissibili.

Contraccettivi ormonali

L’obiettivo di questi metodi contraccettivi è impedire che avvenga l’ovulazione, ovvero che avvenga l’unione tra l’ovulo e lo spermatozoo. Questi farmaci contengono infatti dei principi attivi, di tipo estrogenico o progestinico, capaci di ostacolare la risalita degli spermatozoi e l’impianto dell’ovulo. Sono disponibili con diverse forme, formulazioni e modalità di somministrazione. Possono infatti essere assunti per via orale, inseriti all’interno della vagina, impiantati nell’utero o sottocute e perfino applicati sulla pelle. Ecco quali sono:

  • Pillola estro-progestinica o progestinica: l’unica differenza tra le due tipologie sono i principi attivi e la durata di assunzione. Mentre una agisce mediante il rilascio di estrogeno e progestinico, l’altra contiene invece solo progestinico. Entrambe vengono assunte per bocca a partire dal primo giorno di mestruazione: se la pillola è estro-progestinica viene assunta in genere per 21, 22 o 28 giorni (in base alla tipologia) e seguirà un momento di pausa dove avviene la mestruazione “fittizia”, mentre se è progestinica l’assunzione è no stop. Per il resto, valgono le stesse regole: è consigliato assumere la pillola anticoncezionale sempre alla stessa ora, l’assunzione irregolare diminuisce la sua efficacia, è molto efficace ed è rapidamente reversibile, ovvero non influenza la nostra fertilità.
  • Anello contraccettivo: è un piccolo anello morbido, flessibile e trasparente, che non contiene sostanze tossiche o irritanti, né lattice o silicone, che la donna applica all’interno della vagina e agisce rilasciando in modo costante un basso dosaggio di estrogeno e progestinico. L’anello vaginale va applicato il primo giorno di mestruazioni, lasciato all’interno della vagina per 3 settimane e poi tolto per 7 giorni prima di metterne uno nuovo. Per la posizione non c’è a preoccuparsi, perché non influenza l’elevata efficacia di questo metodo contraccettivo, che è inoltre rapidamente reversibile.
  • Cerotto transdermico anticoncezionale: va ovviamente applicato sulla pelle e grazie alla sua membrana semipermeabile il cerotto rilascia piccole quantità di estrogeno e progestinico che entreranno in circolo passando attraverso la cute. Viene applicato il primo giorno di mestruazione, cambiato 1 volta a settimana per 3 settimane e poi si sospende per 7 giorni prima di ripartire con l’intero ciclo. Alcuni piccoli accorgimenti: la pelle deve essere asciutta, pulita, sana, integra e senza peli e il cerotto deve essere applicato in una zona che non subisce sfregamenti come glutei, addome o la parte esterna dal braccio. È importante che venga cambiato sempre lo stesso giorno della settimana, altrimenti rischia di diventare inefficace.
  • Impianto contraccettivo sottocutaneo: è un bastoncino, lungo 2 cm e spesso 4, ovviamente privo di sostanze tossiche e anallergico, che viene applicato dal ginecologo sotto la cute del braccio non dominante i primi giorni di mestruazione. L’impianto sottocutaneo ha un’efficacia molto alta e anche piuttosto lunga: la protezione dura fino a 3 anni, dopodiché sarà sempre il ginecologo a doverlo rimuovere ed eventualmente applicare quello nuovo.
  • Iniezione intramuscolare: questa iniezione di ormone progestinico al momento non è prevista in Italia a scopi anticoncezionali, ma viene utilizzata solo per il trattamento del tumore al seno o all’endometrio. Per avere un quadro generale è comunque giusto sapere della sua esistenza, anche perché in altre parti del mondo è ampiamente utilizzata. La prima iniezione dovrebbe essere eseguita entro 7 giorni dal primo giorno di mestruazioni e ripetuta ogni 3 mesi per ottenere la massima efficacia. Diversamente dagli altri contraccettivi ormonali, l’iniezione non è rapidamente reversibile e potrebbe essere necessario aspettare fino ad un anno e mezzo prima che la nostra fertilità venga ripristinate e si riesca ad ottenere un concepimento. Capita inoltre molto spesso che il ciclo mestruale risulti irregolare e che mestruazioni scompaiano del tutto, anche per lunghi periodi di tempo.
Dispositivi intrauterini

La spirale, o dispositivo intrauterino, è un piccolo dispositivo a forma di T che viene posizionato dal ginecologo all’interno del nostro utero. Ne esistono di due tipi: la spirale con ormone progestinico e la spirale al rame priva di ormoni. La prima rilascia ormoni, la seconda rame. Agiscono in modo diverso, ma l’obiettivo è lo stesso: evitare l’ovulazione. È un metodo altamente efficace, di lunga durata, la sua protezione può arrivare fino a 5 anni, e rapidamente reversibile, la fertilità viene infatti recuperata molto velocemente dopo la rimozione del dispositivo da parte del ginecologo. Un tempo la spirale veniva sconsigliato per le adolescenti, ma in realtà oggi esistono spirali di dimensioni più ridotte che possono essere proposte come alternativa anticoncezionale anche alle più giovani.

Anche in questo caso la scelta è molto ampia. Per proteggerci da gravidanze indesiderate durante il rapporto, possiamo scegliere tra metodi contraccettivi di barriera o meccanici, metodi naturali e metodi chimici. A differenza dei contraccettivi ormonali, nessuno di questi metodi di contraccezione richiede una prescrizione medica e hanno tutti una reversibilità immediata.

Contraccettivi meccanici o di barriera

Lo scopo di questa tipologia di contraccettivi è, per l’appunto, quello di creare una barriera che, una volta avvenuta l’eiaculazione, impedisca il passaggio degli spermatozoi verso il collo dell’utero.

  • Condom e femidom (preservativo femminile): un metodo contraccettivo che può essere utilizzato sia dall’uomo che dalla donna. Se conservato e applicato correttamente, è un metodo molto efficace ed è l’unico in grado di proteggerci anche dalle malattie trasmissibili sessualmente. Nessuna limitazione di età.
  • Diaframma: è una coppa sottile in lattice o silicone montato su un anello metallico che si inserisce in vagina prima di un rapporto e deve essere rimosso non prima di 6-8 ore dalla fine del rapporto. È più efficace se utilizzato insieme a spermicidi.
  • Cappuccio o coppetta cervicale: Il suo utilizzo è praticamente identico a quello del diaframma. L’unica differenza è che per utilizzare questo metodo contraccettivo sarà necessaria una visita preliminare dal ginecologo per valutare il tipo e le dimensioni e per capire come applicarla.
  • Scudo cervicale o scudo di Lea: unisce le caratteristiche del diaframma a quelle del cappuccio. Si tratta di una coppa di silicone dotata di una valvola unidirezionale che crea un’aspirazione e mantiene il dispositivo aderente alla cervice uterina. Il modo in cui viene utilizzato non cambia.
  • spugna contraccettiva: è un dispositivo rotondo e morbido con una cordicella alle estremità, che contiene uno spermicida in grado di uccidere gli spermatozoi. Va inumidita ed inserita in vagina prima del rapporto, ricordandosi di lasciare la cordicella verso il basso e di rimuoverla non prima di 6-8 ore dalla fine del rapporto. Attualmente questo contraccettivo non è in commercio in Italia.
Contraccettivi chimici o spermicidi

Questi metodi contraccettivi contengono un principio attivo in grado di uccidere gli spermatozoi. Ne esistono di diversi tipi: gel, spray, creme, supposte, ovuli vaginali, schiume e pellicole. Se utilizzati da soli non ci proteggono da gravidanze indesiderate, ma devono essere abbinati ad un contraccettivo meccanico.

Contraccettivi naturali

A parte il coito interrotto, tutt’altro che infallibile, il metodo contraccettivo naturale per eccellenza e anche il più efficace al 100% è l’astinenza. Ma non è il solo. C’è chi decide di utilizzare alcuni metodi di calcolo per stabilire i giorni fertili ed evitare di avere rapporti proprio in quei giorni, che però non sono così infallibili e possono essere influenzati da svariati fattori:

  •  Metodo Billings: si basa sull’osservazione del muco naturale.
  • Metodo Ogino Knaus: noto anche come metodo del calendario o del ritmo, si basa su un calcolo teorico dei giorni potenzialmente fertili
  • Calcolo della temperatura basale: tramite un termometro viene misurata la temperatura sempre alla stessa ora al risveglio, e viene annotata su un grafico. A partire dal giorno dell’ovulazione osserveremo un rialzo della temperatura di 0,4-0,8 gradi.

Ed infine eccoci arrivate alla cosiddetta “contraccezione di emergenza”, un insieme di metodi contraccettivi che ci vengono in aiuto dopo un rapporto sessuale non protetto o non protetto adeguatamente per evitare il rischio di una gravidanza indesiderata. Come dice il nome stesso, questi contraccettivi non devono essere utilizzati abitualmente, ma solo quando ce ne fosse realmente bisogno.  In questo caso possiamo scegliere tra due alternative, una farmacologica e una no: la “pillola del giorno dopo” o la spirale al rame. Nessuna delle due ci protegge contro il rischio di malattie sessualmente trasmissibili.

Pillola del giorno dopo

La “pillola del giorno dopo” o “pillola dei cinque giorni dopo” è una compressa a contenuto ormonale che deve essere assunta il prima possibile dopo il rapporto “incriminato”. Meglio se entro le 24 ore, e a seconda del tipo di pillola può essere assunta entro 72 ore o 5 giorni (120 ore) dalla fine del rapporto. Attenzione: se si verificano altri rapporti a rischio prima della successiva mestruazione, la pillola del giorno dopo non ci protegge dalla gravidanza. È quindi consigliato utilizzare un contraccettivo di supporto fino a quel momento.

Spirale al rame

È lo stesso dispositivo di cui abbiamo già parlato tra i metodi contraccettivi che possono essere utilizzati prima del rapporto. All’occorrenza, se applicata entro 48 ore dal rapporto a rischio può diventare un metodo contraccettivo d’emergenza.

sarah

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