Disturbi intimi

Cosa ci dice il colore delle nostre perdite vaginali?

Le perdite vaginali fanno parte del kit “eventi imperdibili” che ognuna di noi, volente o nolente, si trova a sperimentare durante il corso della sua vita. Probabilmente faremmo tutte volentieri a meno di provare il fastidio, il disagio e l’imbarazzo che, come spesso capita, le secrezioni rilasciate dalla nostra amica ci fanno provare. E invece no, noi non possiamo e non dobbiamo farne a menoOltre a mantenere pulita ed in ordine la nostra vagina, le perdite vaginali, tramite il colore, l’odore e la consistenza, ci danno anche importanti informazioni sullo stato della nostra salute intima. Per questo è importante imparare a “decifrarle” e saper cogliere i segnali che il nostro corpo ci sta mandando.

Le chiamano secrezioni vaginali, ma in realtà sarebbe più appropriato parlare di muco cervicale. Non è infatti la nostra vagina ad avere il merito di produrle, perché è priva di ghiandole secretorie, ma la nostra cervice che si trova nella parte finale dell’utero. Le cellule della cervice uterine, guidate dagli ormoni, producono questo mix di acqua, sali minerali, proteine ed enzimi, per l’appunto il nostro muco cervicale, che svolge diverse ed importanti funzioni. Innanzitutto, contribuisce a proteggere gli organi genitali grazie alle sue proprietà batteriostatiche, ostacola gli spermatozoi in quelle fasi del ciclo mestruale in cui non è prevista la fecondazione e al contrario ne facilita il passaggio e la sopravvivenza quando è il momento. Durante la gravidanza diventa più denso formando un tappo mucoso che protegge il feto come una barriera protettiva. E infine, scendendo nella vagina la lubrifica e la pulisce da cellule morte e da germi.

Le secrezioni vaginali possono essere di due tipi. Le perdite fisiologiche, quelle prodotte dalla nostra cervice uterina di cui abbiamo appena parlato, che sono del tutto normali, fisiologiche e come abbiamo visto benefiche per la salute della nostra vagina. Queste perdite hanno un colore che va dal bianco al trasparente, sono prive di odore e la loro quantità, densità ad aspetto cambiano a seconda della fase del ciclo mestruale in cui ci troviamo. Come abbiamo visto, sono infatti i nostri ormoni a guidarne la produzione. Se le nostre perdite invece cambiano aspetto, colore e odore, allora dobbiamo drizzare le nostre antenne perché potrebbe essere il segnale che qualcosa non sta funzionando nel modo corretto. Soprattutto se sono accompagnate da altri sintomi come dolore, prurito e irritazione. In questo caso le perdite sono di tipo patologico e ci segnalano la presenza di un’infezione o di un qualche altro tipo di problema.

Partiamo con qualcosa di positivo. Come accennavamo, questo tipo di perdite, anche chiamate leucorrea fisiologica, non devono spaventarci perché sono il segnale che il nostro corpo sta funzionando correttamente e la cervice uterina sta facendo il suo lavoro. Sono secrezioni prive di odori e di sintomi, che si manifestano in quantità e densità variabili a seconda delle fluttuazioni ormonali. Nella prima fase dell’adolescenza, periodo noto per le sue tipiche tempeste ormonali, delle perdite vaginali abbondanti potrebbero manifestarsi quando sta per avvinarsi il fatidico momento della prima mestruazione e nei cicli immediatamente successivi. Durante la fase dell’ovulazione, circa a metà del ciclo mestruale, diventano più abbondanti e meno dense. Si tratta di perdite vaginali più acquose perché in quel momento il loro compito è facilitare il passaggio degli spermatozoi verso l’ovulo. Le perdite vaginali in gravidanza, leucorrea gravidica, possono manifestarsi fin dalle prime settimane di gravidanza. Sono perdite vaginali biancastre, acquose e potrebbero diventare via via più abbondanti con l’avvicinarsi del parto. Anche l’eccitamento sessuale è caratterizzato da perdite trasparenti, che hanno il compito di lubrificare la vagina agevolando il coito. Potrebbero manifestarsi anche se stiamo assumendo la pillola anticoncezionale. Infine, anche se meno comuni, potremmo avere perdite vaginali anche in menopausa, un periodo altrettanto caratterizzato da cambiamenti ormonali.

Passiamo a parlare di qualcosa di positivo a metà. La buona notizia è che anche nel caso di perdite bianche vaginali può trattarsi di secrezioni fisiologiche, proprio come quelle trasparenti. Quella negativa è che se accompagnate da altri sintomi come prurito, bruciore o odore sgradevole, allora le perdite vaginali bianche possono indicare la presenza di un disturbo molto probabilmente dovuto alla presenza di infezioni batteriche o di una patologia. Ad esempio:

  • Candida: si manifesta con perdite vaginali “a ricotta”, bianche, modeste e associate a pruriti e bruciori intensi.
  • Clamidia: anche in questo caso le perdite vaginali bianche sono associate ad irritazione, dolore e bruciore.
  • Herpes vaginale: oltre alle secrezioni vaginali di colore bianco, questa infezione è riconoscibile dalle “vescicole” rotonde riunite a grappolo che si formano sui genitali e che provocano prurito e bruciore.
  • Papilloma virus: perdite vaginali maleodoranti, bianche o a volte sanguinolente, sanguinamenti vaginali anomali, dolore alla regione pelvica e dolore durante i rapporti che si concludono spesso con delle perdite di sangue.

Tra le possibili cause di queste perdite dai colori sgargianti ci sono due malattie sessualmente trasmissibili: la tricomoniasi e la gonorrea. La prima potrebbe presentarsi con perdite vaginali gialle-verdastre, schiumose, abbondanti e di cattivo odore che potrebbe assomigliare a quello di pesce. La gonorrea, invece, può rimanere silente per molto tempo e non avere sintomi di grande rilievo. Tuttavia, quando presenti, tra i sintomi principali possiamo trovare perdite vaginali giallastre, accompagnate da perdite di sangue tra una mestruazione e l’altra, bruciore e dolore durante la minzione.

Abbondanti perdite bianco-grigiaste, schiumose e di un odore che viene spesso paragonato a quello del pesce, soprattutto in occasione di un rapporto sessuale o dopo l’igiene intima, possono segnalarci la presenza di vaginosi batterica. È una delle infezioni vaginali più diffuse tra le donne, causata da uno squilibrio ormonale che altera l’equilibrio della flora vaginale. Non sempre si manifesta con sintomi, ma se presenti, oltre alle secrezioni, si potrebbe trattare di prurito intimo, bruciare mentre si fa pipì e dolore durante i rapporti.

Le nostre secrezioni vaginali si tingono di un colore rosato o rossastro quando una piccola quantità di sangue finisce all’interno del muco cervicale. Questo può accadere qualche giorno prima o dopo le mestruazioni perché per una piccola alterazione ormonale il nostro endometrio inizia o finisce di sfaldarsi in maniera non omogenea e perfettamente sincronizzata con le mestruazioni. Oppure nella fase di ovulazione, per una piccola perdita di sangue causata dallo scoppio dell’ovulo ormai maturo. Altre perdite vaginali “rossastre” possono essere le cosiddette “perdite da impianto” che si verificano all’inizio di una gravidanza perché alcuni vasi sanguigni dell’endometrio si rompono dopo che l’ovulo si trasferisce in pianta stabile all’interno del nostro utero. Sempre parlando di perdite rosa in gravidanza, non è raro che compaiano dal terzo trimestre a causa della rottura di alcuni vasi sanguigni del collo dell’utero che sono in questa fase particolarmente sensibili. Anche la menopausa potrebbe tingersi di rosa con possibili secrezioni vaginali dovute ai tipici sbalzi ormonali che caratterizzano questa fase della vita. Piccoli taglietti o traumi causati dallo sfregamento durante un rapporto in cui la nostra vagina non è adeguatamente lubrificata oppure la presenza di polipi e fibromi potrebbero causare perdite di sangue che “donano” al muco cervicale questo tipico colore rossastro. Infine, anche in questo caso, le secrezioni potrebbero essere collegate all’assunzione della pillola anti-concezionale, soprattutto durante i primi mesi quando il nostro corpo deve ancora abituarsi, quando non viene assunta regolarmente o dimenticata del tutto.

Anche in questo caso si tratta di perdite ematiche, ma di una tonalità differente che il sangue acquisisce perché l’emoglobina al suo interno si è ossidata. La perdita di piccole quantità di sangue proveniente dall’utero fuori dal contesto del normale ciclo mestruale, fenomeno conosciuto come spotting, può avvenire in diverse fasi della nostra vita e può essere dovuta a diverse motivazioni, che non per forza sottendono la presenza di una patologia, come lo stile di vita, lo stress, l’alimentazione oppure l’uso di contraccettivi. Tra le possibili patologie che invece potrebbero provocare questa tipologia di secrezioni vaginali: polipi dell’endometrio, cisti ovariche o lesioni del collo dell’utero.

Tutto dipende dalla causa sottostante. Esistono diversi trattamenti, che possono essere applicati a seconda del disturbo che è all’origine della secrezione vaginale patologica. Chiaramente, niente fai da te. Parliamone con il nostro ginecologo che saprà cosa meglio consigliarci. Le perdite fisiologiche, come abbiamo visto, non sottendono invece nessuna patologia e fanno parte del corretto funzionamento del nostro organismo. Il fatto che siano normali non esclude però che non possano essere fastidiose o fonte di disagio. Diciamocelo, andare in giro con mutande umide o bagnate non è proprio la sensazione più gradevole del mondo, ma anche per questo esiste una soluzione. I salvaslip Lady P, in 100% cotone dentro e fuori, che ti garantiscono sicurezza, praticità e comodità ipoallergeniche, senza il rischio di incorrere in irritazioni e fastidi. Non preoccuparti, ci pensa Lady P!

dina.pansini@corman.it

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