La secchezza vaginale è un disturbo intimo molto più comune e diffuso di quanto si possa pensare, ma che ancora oggi è poco conosciuto, diagnosticato e trattato. Circa una donna su tre ne soffre durante la menopausa, ma nella maggior parte dei casi l’imbarazzo e la vergogna nell’affrontare questi tipi di argomento ci portano a soffrire in silenzio, con inevitabili conseguenze sulla nostra salute, sulla qualità di vita e sulla serenità della vita di coppia. Fortunatamente i rimedi esistono, ma siamo noi in primis a doverli cercare imparando a non trascurare il problema e a cercare aiuto senza lasciarci ostacolare dall’imbarazzo.
La secchezza vaginale è un disturbo che può colpire donne di tutte le età, ma compare con maggior frequenza durante e dopo la menopausa. In questa particolare fase della vita, le nostre ovaie cessano la loro attività e questo causa una riduzione del livello degli estrogeni, gli ormoni femminili che contribuiscono a regolare il processo di lubrificazione naturale della nostra vagina e a mantenere il suo rivestimento sano, spesso ed elastico. Se il livello degli estrogeni diventa insufficiente per garantire queste caratteristiche, la struttura della nostra vagina subisce una progressiva modifica: le pareti vaginali si assottigliano perdendo elasticità e idratazione, la forma si accorcia e si restringe e la vascolarizzazione diminuisce. Questa condizione, chiamata in gergo tecnico “atrofia vulvo-vaginale”, si traduce in una “sensazione di secchezza” per la donna, molto spesso associata ad un serie di altri disturbi che coinvolgono tutta l’area vulvo-vaginale, come prurito, dolore e sanguinamento nei rapporti sessuali, e che possono arrivare a coinvolgere anche l’uretra e la vescica con l’aumento della necessità e l’improvviso e irrefrenabile stimolo ad urinare.
La riduzione del livello di estrogeni dovuta alle fluttuazioni ormonali tipiche di perimenopausa e menopausa è sicuramente la causa più comune di secchezza vaginale, ma non l’unica. Esistono infatti altri fattori che potrebbero concorrere a scatenare questo fastidio:
Molto spesso noi donne commettiamo l’errore di pensare che la secchezza vaginale sia un disturbo che “passerà con l’età”, una normale parte del processo di invecchiamento che siamo costrette a sopportare. Altre volte invece l’idea di affrontare questo argomento con il nostro ginecologo ci provoca disagio ed imbarazzo. Così decidiamo di “fare finta” che il problema non esista, rassegnandoci a convivere con questo disagio e convincendoci che non c’è niente che noi possiamo fare. Qualcosa da fare invece c’è: possiamo e dobbiamo rivolgerci al nostro ginecologo che potrà illustrarci le diverse soluzioni terapeutiche e consigliarci quella migliore per noi.
Gel e creme idratantiGel e crema idratanti ad uso locale possono aiutare ad idratare e mantenere sani i tessuti vaginali. I maggiori benefici si ottengono con l’applicazione costante di prodotti a base di acido ialuronico, una sostanza naturale, già prodotta dal nostro corpo, priva di effetti collaterali ed efficace su più livelli: stimola l’idratazione di tutti gli strati, contribuendo a produrre un effetto lenitivo, favorisce la guarigione delle cellule e contribuisce a contrastare l’invecchiamento dei tessuti.
Lubrificanti vaginaliMolto spesso la secchezza vaginale ci spinge ad evitare le occasioni di incontro con il nostro partner, perché le difficoltà di penetrazione e il dolore durante il rapporto trasformano l’intimità in qualcosa di sgradevole che ci fa sentire a disagio con noi stesse e con la persona che abbiamo affianco. I lubrificanti vaginali a base di acqua possono contribuire a ridurre il disagio e il dolore durante i rapporti ed aiutarci a vivere la nostra sessualità più serenamente.
Trattamenti ormonaliCi sono diverse cure ormonali che il nostro ginecologo potrebbe raccomandarci. Una prima soluzione è quella delle terapie locali: creme, tavolette o anelli vaginali a basso dosaggio di estrogeni, da applicare direttamente all’interno della vagina. Esiste poi una terapia che può essere assunta per bocca a base di ospemifene, un principio che svolge sui tessuti della vagina un effetto simile a quello degli estrogeni. Per alleviare la secchezza vaginale, oltre ad altri spiacevoli sintomi della menopausa come vampate di calore, sudorazione notturna e malumore, il ginecologo potrebbe inoltre consigliarci di ricorrere alla terapia ormonale sostitutiva (TOS). Esistono diversi tipi e modalità di assunzione della TOS, per cui è sempre bene parlare con un professionista per capire se fa al caso nostro, perché non tutte noi possiamo assumerla, e quale sia l’approccio migliore per noi in base ai sintomi e alla nostra storia clinica.
Laser vaginaleLa laser terapia vaginale è una procedura mini-invasiva che sfrutta il riscaldamento termico del tessuto vaginale per stimolare la formazione di nuovo collagene e la rigenerazione dei vasi sanguigni. Questo permette di rafforzare e rendere più spesse le pareti vaginali, incrementandone la lubrificazione.
Altri consigli utiliAlcuni semplici cambiamenti nel nostro stile di vita possono aiutarci a migliorare la secchezza vaginali e gli altri sintomi che ne derivano: i bagnoschiuma, i saponi profumati o troppo aggressivi, le lavande vaginali e gli spray per l’igiene intima possono peggiorare la secchezza della zona vaginale sensibile. Per questo è fondamentale scegliere un detergente intimo che non danneggi l’equilibrio del PH vaginale, così come indossare una biancheria intima di cotone che non causa irritazioni. Ricordati inoltre che un’attività sessuale regolare e la stimolazione vaginale, con o senza partner, aiutano a mantenere sani i tessuti vaginali favorendo il flusso sanguigno e le secrezioni vaginali.
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