L’emicrania è donna. Per ogni uomo che ne soffre, ci sono 3 donne che hanno problemi di emicrania. Per questo è ormai considerata una vera e propria malattia di genere. La domanda è: perché proprio le donne? Perché c’è lo zampino dei nostri ormoni. Le fluttuazioni ormonali legate al ciclo mestruale sono infatti il fattore predisponente o scatenante più comune, anche se non l’unico, per l’emicrania. Si stima che circa 5 milioni di donne in Italia soffrano di mal di testa da ciclo mestruale. Ma come fare a riconoscerlo? E quali sono i possibili rimedi?
L’emicrania mestruale o cefalea catameniale, ossia il cosiddetto “mal di testa da ciclo”, è un disturbo che colpisce regolarmente le donne subito prima o durante le mestruazioni (fino a due giorni prima e tre giorni dopo). Si tratta di una particolare tipologia di cefalea provocata dagli squilibri ormonali tipici delle mestruazioni. In particolare, a scatenarla è il brusco calo degli ormoni femminili (gli estrogeni) che si verifica immediatamente prima dell’inizio del flusso mestruale. Per questo, di solito, questo disturbo potrebbe migliorare durante la gravidanza, una fase in cui il livello degli estrogeni si mantiene alto, e peggiorare quando una donna entra in menopausa nel momento in cui le nostre ovaie cessano definitivamente di produrli.
Il mal di testa da ciclo è una particolare sottocategoria della grande famiglia dell’emicrania. Non stiamo parlando semplicemente di un brutto mal di testa. L’emicrania è un disturbo neurologico complesso, di cui il mal di testa è solo uno dei sintomi. Il principale, ma non l’unico. L’emicrania può manifestarsi con aura, un sintomo che di solito precede l’attacco emicranico e si manifesta con improvvisi lampi di luce, o senza aura. Nello specifico, il mal di testa da ciclo si manifesta come un’emicrania senza aura. Il dolore dell’emicrania mestruale è acuto, pulsante, solitamente ha inizio solo in una parte della testa, ma può aumentare ed estendersi anche in altre zone ed essere accompagnato da altri sintomi come nausea, vomito, vertigini, sensibilità alla luce e ai suoni. A tutto questo, possono poi aggiungersi anche i disturbi tipici della sindrome premestruale, tra cui: dolori addominali, irritabilità e sbalzi dell’umore.
L’emicrania non è solo una questione di ormoni. Sono molti i fattori che potrebbero scatenarla: la predisposizione genetica, patologie sistemiche o fattori esterni come il consumo di determinati alimenti e bevande, lo stress e la qualità del sonno. Anche la periodica sospensione della pillola anticoncezionale può essere causa di emicrania. Quindi come facciamo a capire se il nostro mal di testa è davvero legato al ciclo mestruale? Un diario delle cefalee può venirci in aiuto. Annotare su un diario, per almeno 3 cicli mestruali, i “giorni del mal di testa” e i “giorni delle mestruazioni”, può aiutarci ad osservare se è presente o meno una certa correlazione tra i due. Ovviamente, solo una diagnosi accurata da parte di un professionista potrà confermare il nostro sospetto ed escludere altre possibili cause.
Ci sono vari modi in cui possiamo “liberarci” o, quantomeno, limitare il fastidio causato da questa ingombrante presenza. A partire da una corretta prevenzione, con l’adozione di uno stile di vita il più sano possibile. Che in altre parole significa: alimentazione equilibrata, povera di alcool e caffè, riposo notturno e sport. Tutte e tre le cose ci aiutano a ridurre lo stress e, di conseguenza, uno dei possibili fattori all’origine del mal di testa. Dal punto di vista farmacologico è invece possibile intervenire in vari modi, da valutare insieme allo specialista di riferimento. Tra questi:
Come sempre, anche in questo caso la natura accorre in nostro aiuto. Quando si tratta di mal di testa da ciclo, il magnesio pidolato è un ottimo alleato. Oltre a contrastare i tipici sintomi della sindrome premestruale, il magnesio è un minerale che può aiutarci a smorzare l’intensità e la frequenza dell’emicrania e contribuire al miglioramento della contrazione muscolare e del tono dell’umore. Solitamente si consiglia di assumerlo a partire da una settimana prima dell’inizio delle mestruazioni fino alla loro conclusione. L’agnocasto, noto anche come il pepe dei monaci per il sapore piccante dei suoi frutti e perché veniva coltivato dai monaci per le sue proprietà anafrodisiache che riducono la libido, può essere utilizzato per alleviare i sintomi della sindrome premestruale e le irregolarità del ciclo mestruale. Anche la vitamina D può avere un effetto positivo sui sintomi fisici e psicologici della PMS. E non dimentichiamoci di prevedere nella nostra dieta cibi ricchi di triptofano, come legumi, yogurt, uova, cioccolato e arachidi. Il nostro umore ringrazierà.
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