Disturbi intimi

Tutti i benefici dell’uva ursina contro la cistite

Se la cistite, con tutti i suoi sintomi fastidiosi e talvolta anche piuttosto dolorosi, non ti dà tregua, allora questa storia che parla di Uva ursina e di come questa bacca, oltre ad essere uno dei piatti preferiti dagli orsi, sia anche uno dei più utili rimedi naturali contro le infiammazioni delle vie urinarie potrebbe fare al caso tuo.

 

La cistite è un’infiammazione della vescica, ed in particolare della mucosa che la riveste, che può essere di origine batterica o non batterica. Nel primo caso, molto spesso il “colpevole” è un batterio chiamato “Escherichiacoli”, che dall’intestino, dove normalmente è presente, riesce a farsi strada verso l’uretra, un tubicino che mette in comunicazione le vie urinarie con l’esterno per la fuoriuscita della pipì, e da lì arriva alle pareti della vescica, dove si attacca ed inizia a moltiplicarsi dando origine all’infezione. Altre volte, invece, a scatenare la cistite potrebbe essere un’infezione virale o un’infezione fungina (Candida); oppure, come nel caso della cistite non batterica, l’infiammazione potrebbe essere causata da altre problematiche delle vie urinarie che impediscono il normale deflusso di urina e il completo svuotamento vescicale o da agenti fisici, come la radioterapia, che potrebbero danneggiare le mucose della vescica. Che si tratti di cistite batterica o non, quello su cui non vi è alcun dubbio, ahinoi, è che a farne le spese siamo principalmente noi donne, che ci troviamo, chi più chi meno, a dover fronteggiare sintomi per nulla “piacevoli” come:

  • Necessità di dover urinare H24
  • Bruciore e dolore mentre si fa pipì
  • Sensazione che la vescica sia costantemente piena, anche se in realtà quando andiamo in bagno esce qualche goccia o poco più
  • Urine di cattivo odore e torbide
  • Talvolta presenza di ematuria, ovvero di sangue nelle urine
  • Nei casi più gravi, febbre e brividi di freddo

Una volta appurato che si tratta di cistite, perché ci siamo rivolte al nostro ginecologo e ci ha prescritto un esame dell’urine che ci ha confermato che è Lei, quello che desideriamo ardentemente è farla sparire insieme a tutti i suoi fastidiosi sintomi. Senza dubbio, l’antibiotico ad oggi rappresenta il gold standard per trattare questo disturbo, ma i batteri sono sempre più resistenti e l’uso inappropriato di questi farmaci non potrebbe fare altro che aggravare questa situazione. Quello che possiamo fare è quindi chiedere aiuto alle proprietà curative delle piante, specialmente se le infezioni delle vie urinarie non sono di origine batterica.

Chiamata anche bearberry, ovvero bacca dell’orso, perché questi animali ne vanno particolarmente ghiotti, l’uva ursina, o Arctostaphylos uva-ursi, è una pianta appartenente alla famiglia delle Ericacee che cresce nei sottoboschi, in ambienti freddi e rocciosi. Si trova principalmente nel Nord America, Asia e Nord Europa, ma cresce bene anche in Italia sulle Alpi e sugli Appennini. È un piccolo arbusto sempreverde di 20-30 cm di altezza, con foglie color verde scuro e bacche rosse (che si trovano solo nel periodo estivo) che, seppur commestibili, hanno un gusto piuttosto sgradevole. A differenza del cranberry, non sono le bacche dell’uva ursina a contenere il principio attivo, ma le foglie. Quindi lasciamo pure agli orsi tutte le bacche che vogliono, e cerchiamo di capire come e perché è utile utilizzare le sue preziose foglie.

L’uva ursina è da sempre conosciuta come uno dei più potenti rimedi naturali contro le infezioni alle vie urinarie per le sue proprietà diuretiche e antibatteriche. Sebbene non siano ancora molti gli studi clinici relativi ai suoi effetti, la sua efficacia è comprovata da innumerevoli costatazioni empiriche e da una storia millenaria di utilizzo popolare e fitoterapico. Le sue foglie contengono un principio attivo chiamato arbutina, che a contatto con le urine dal PH alcalino, come quelle che si manifestano quando è presente un’infezione delle vie urinarie, è capace di scindersi in glucosio e idrochinone. Quest’ultimo è un potente antibatterico, in grado di diminuire la capacità dei batteri di attaccarsi alle pareti della vagina e di favorire il drenaggio dei liquidi corporei. Ma non solo, nell’uva ursina si trovano anche tannini e flavonoidi: i primi con un forte potere antiinfiammatorio e diuretico; i secondi, conosciuti soprattutto per il loro potere antiossidante, in sinergia con l’arbutina enfatizzano maggiormente l’effetto diuretico, permettendo un lavaggio delle vie urinarie ancora più efficace.

L’uva ursina si può trovare comunemente in farmacia in forma di integratore alimentare, sia liquido che in capsule, in genere associata ad altri rimedi naturali che contribuiscono al benessere delle nostre vie urinarie, come il cranberry, l’ononide, la camomilla o il D-mannosio. Le sue foglie possono inoltre essere utilizzate per preparare infusi, decotti e macerati freddi. Anche se stiamo parlando di sostanze naturali, e non di farmaci, è sempre importante evitare il fai da te e chiedere consiglio ad uno specialista per capire se, come e per quanto tempo poterla utilizzare per evitare “spiacevoli” inconvenienti. L’uva ursina ha un’azione drenante e diuretica, andrebbe quindi evitata in caso di insufficienza renale. Inoltre, un dosaggio eccessivo o un utilizzo troppo prolungato potrebbe comportare disturbi gastrointestinali, come nausea, acidità di stomaco e vomito. Per questo è sempre importante non superare mai le dosi consigliate. A scopo precauzionale se ne sconsiglia l’utilizzo in caso di gravidanza, allattamento e con i bambini. A parte queste specifiche situazioni, l’uva ursina resta comunque una delle più valide alternative naturali per combattere i sintomi della cistite nella sua fase più acuta.

sarah

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