La secchezza vaginale è un disturbo intimo che colpisce una donna su 3 e che può compromettere la salute femminile e la vita sessuale. Probabilmente, però, le donne che ne soffrono sono ancora di più e affrontano in silenzio il problema, a causa, ancora oggi, di imbarazzo, falsi pudori e vergogna che la fanno da padroni quando si tratta di disturbi di quella parte del corpo.
Per capire quali sono le ragioni della secchezza vaginale è necessario un passo indietro e mettere a fuoco i meccanismi alla base della lubrificazione vaginale.
Durante l’età fertile, le pareti della vagina sono rivestite da uno strato mucoso alto e soffice, ben lubrificato, che favorisce i rapporti sessuali e protegge la vescica e l’uretra dallo sfregamento con il pene. A influenzare lo spessore delle pareti della vagina sono gli estrogeni. Questi ormoni femminili hanno il compito di mantenere il pH locale stabile a valori leggermente acidi, cioè intorno a 4.5, e di stimolare le secrezioni vaginali in modo da avere sempre un buon livello di idratazione nella zona e quindi un’ottima lubrificazione vaginale. Questa idratazione aumenta ancora di più durante l’eccitazione, fase preliminare di un rapporto sessuale. Il cervello infatti ordina alle ghiandole del Bartolini e alle ghiandole di Skene di emettere un liquido incolore e inodore, che rappresenta un vero e proprio lubrificante.
Ci sono poi delle fasi della vita, come la menopausa che vanno a compromettere la lubrificazione vaginale e la conseguenza è una vagina asciutta che può comportare dei disagi.
Alcune fasi della vita, come ad esempio la menopausa, possono alterare questi meccanismi di lubrificazione. Non a caso, la secchezza vaginale è una problematica piuttosto diffusa tra le over 50. Il motivo è principalmente la riduzione degli estrogeni causata dall’esaurimento dell’attività delle ovaie.
Con l’arrivo della menopausa, quando gli estrogeni si riducono, le pareti della vagina con le grandi e piccole labbra si assottigliano e diventano meno elastiche. Cambia anche la forma della vagina, che si accorcia e si restringe e la sua vascolarizzazione si riduce. La cute diventa pallida e maggiormente suscettibile alle aggressioni esterne.
Questa situazione non causa solo problemi di secchezza vaginale ma porta nel tempo anche a una minore resistenza all’aggressione di virus e batteri e quindi a una maggiore facilità alle infezioni. Sono inoltre più frequenti una forma di prurito apparentemente inspiegabile e le irritazioni a livello locale. Oltre a creare uno stato di disagio, questi disturbi aumentano il rischio di soffrire di dolore e di fastidio, anche durante i rapporti sessuali.
Oltre alle cause ormonali, ci sono poi alcune situazioni comuni a tutte le donne, sia in età fertile sia in menopausa, che favoriscono l’aumento della secchezza vaginale. Le principali sono:
La secchezza vaginale è un problema che viene percepito soprattutto durante i rapporti sessuali, che diventano più dolorosi. Spesso il fastidio viene erroneamente trascurato, perché ritenuto un disturbo momentaneo. Tuttavia bisogna prestare attenzione a:
Il primo passo è sicuramente quello di rivolgersi al proprio ginecologo. Ci sono però anche delle strategie da mettere in pratica da sé. Aiutano a risolvere prima il disturbo e a prevenirne l’eventuale ritorno:
Le cure per la secchezza vaginale prevedono da una parte di curare la causa del disturbo, dall’altra, in attesa che queste facciano effetto, di alleviare i sintomi con trattamenti locali.
Se c’è un’insufficienza ormonale, come nel caso della menopausa, si può intervenire con una terapia ormonale sostitutiva. Lo scopo è quello di sostituire l’attività degli ormoni femminili, gli estrogeni, arrivando alla sua interruzione in modo dolce e graduale. In questo modo i disturbi associati allo scompenso ormonale diventano meno pesanti e più sopportabili. Gli estrogeni migliorano il tono dei tessuti dei genitali e ripristinano la lubrificazione della vagina, prolungando anche l’attività mestruale.
In alternativa si può prescrivere una cura ormonale topica, che prevede l’uso di creme o ovuli vaginali. Il vantaggio di una cura di questo tipo rispetto alla terapia ormonale sostitutiva è che, trattandosi di un uso locale, può essere più efficace per il problema specifico della secchezza vaginale e limitare al massimo la comparsa di eventuali effetti collaterali indesiderati di una cura a base di ormoni.
In caso di secchezza vaginale è sempre sconsigliato l’uso di saponi troppo aggressivi, mentre l’utilizzo regolare di creme o gel lubrificanti potrebbe essere utile sia per facilitare i rapporti sessuali sia per attenuare il senso di fastidio e bruciore locali. La loro azione, idratante e protettiva, li rende particolarmente adatti per prevenire le microabrasioni che possono formarsi sulla mucosa vaginale, quando i rapporti sessuali si svolgono senza lubrificazione. Per limitare i problemi dovuti alla secchezza vaginale è infine consigliabile indossare indumenti intimi in fibre naturali come il cotone.
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