Alle soglie del 2021 parlare di problemi ginecologici può esser visto ancora come un tabù, soprattutto quando i temi riguardano le malattie sessualmente trasmissibili. Tra le più citate, comuni e anche facili da contrarre, c’è la vaginosi batterica.
Un disturbo tanto frequente quanto fastidioso: la vaginosi batterica, che, nonostante il suo nome, non è in realtà dovuta a un’infezione batterica, ma a un’alterazione dell’equilibrio batterico vaginale.
Ciò che si verifica con la vaginosi batterica è infatti uno squilibrio dei microrganismi della flora vaginale: solitamente il pH della vagina è acido, ma se l’equilibrio cambia ecco che si presenta un’infezione.
Nello specifico caso della vaginosi batterica si ha una diminuzione dei lactobacilli, che servono appunto a mantenere acido il pH Vaginale.
Il risultato è un’infezione polimicrobica a carico della vagina, alla quale partecipano diverse specie batteriche in grado di stabilire, in modo sinergico, condizioni idonee allo sviluppo di altre. Si assiste così a un’alterazione nella flora vaginale, con diminuzione dei Lactobacilli, normalmente protettivi e deputati a mantenere l’ambiente vaginale leggermente acido.
I sintomi sono quelli comuni a molte altre infezioni intime, facile accorgersi che qualcosa non va, soprattutto quando si presenta quel forte prurito, che spesso si accompagna a bruciore e perdite, e anche a dolore nei rapporti sessuali, ma la vera peculiarità della vaginosi batterica è che può presentarsi anche in forma asintomatica.
Ci sono moltissimi casi in cui la vaginosi batterica non presenta sintomi, ma generalmente l’infezione si può riconoscere dalla secrezione di perdite bianco-grigiastre e maleodoranti.
Nelle donne adulte i lattobacilli sono i costituenti più rilevanti della flora batterica vaginale, facile quindi che un’alterazione del loro equilibrio possa portare a complicanze piuttosto rilevanti, come appunto la vaginosi batterica.
Ad oggi le cause di questa infezione sono ancora oggetto di studio, soprattutto perché non è solo la diminuzione dei lactobacilli a causare la vaginosi, ma un insieme di diversi fattori. Infatti, come abbiamo già detto, la flora vaginale è composta da diversi microrganismi utili a tutelare le difese dei genitali dalla proliferazione di germi.
Un’alterazione della flora vaginale significa quindi una possibile alterazione di questi microrganismi, che in condizioni ottimali sono presenti in quantità limitate. Cambiando questo equilibrio la flora microbica vaginale ne risente e si crea un ambiente adatto alla proliferazione di germi che, se rilevante, provoca appunto la vaginosi batterica.
Questa infezione può essere contratta con grande facilità dalle donne ma ci sono alcuni fattori predisponenti che accrescono ulteriormente il rischio:
In generale è comunque più facile riscontrare la vaginosi batterica se si ha una vita sessuale più attiva, infatti l’infezione è molto meno frequente nelle donne in menopausa e nelle ragazze prepuberi.
È possibile che a seguito dell’alterazione il corpo si rimetta in sesto da solo e che l’equilibrio vaginale si ristabilisca senza particolari terapie.
Per prevenire la vaginosi batterica è fondamentale curare l’igiene intima, evitare lavaggi troppo frequenti e anche saponi intimi aggressivi, prediligendo quelli formulati per non alterare il pH. Inoltre, è importante ricordarsi di effettuare il lavaggio con attenzione, eseguendo un movimento che va dalla vagina all’ano, e non viceversa, così facendo sarà più difficile la diffusione dei batteri fecali nella zona vaginale.
A volte, la vaginosi regredisce spontaneamente, ma in presenza di sintomi o complicanze è sempre indicato un protocollo terapeutico specifico, stabilito dal medico di base o dal ginecologo.
Con una terapia antibiotica solitamente la risposta è abbastanza immediata, soprattutto se abbinata a medicinali utili a far aumentare la produzione di lactobacilli.
Tanto semplice quanto efficace, anche in questo caso la dieta può davvero fare una grossa differenza, sia per mantenersi alla larga dall’infezione che per combatterla. Facciamo quindi spazio alle fibre ed evitiamo gli zuccheri semplici, no quindi ai dolci e alle bevande zuccherate, almeno per un po’. Altra cosa da evitare: il sesso.
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