Il dibattito sull’uso quotidiano dei salvaslip e sui possibili effetti pericolosi per la nostra salute intima scalda da sempre gli animi.  Dall’idea che i salvaslip favoriscano irritazioni e fastidi intimi alla preoccupazione che possano arrivare ad “intaccare” il benessere della nostra vagina e delle vie urinarie favorendo l’insorgere di infezioni. Sono queste le obiezioni più gettonate all’uso di questa utilissima invenzione. Ma è davvero così? Usare i salvaslip tutti i giorni fa male? Proviamo ad approfondirlo insieme.

Prima di addentrarci nell’annosa questione, forse sarebbe utile partire con un breve ripassino di “anatomia” per ripercorrere insieme caratteristiche e peculiarità della nostra “amica” intima. La vagina è l’organo che costituisce la parte finale dell’apparato genitale femminile e collega il collo dell’utero con l’esterno. La sua parte superiore ospita la sporgenza della cervice uterina mentre l’estremità inferiore, quindi quella rivolta verso l’esterno, sbocca nella vulva. Se dovessimo descriverla molto sinteticamente con 3 aggettivi, questi sarebbero: elastica, acida e umida. Mentre le particolari doti di elasticità sono dovute ai ripiegamenti longitudinali e trasversali irregolari che rivestono le pareti interne; l’acidità è invece dovuta alla presenza della flora batterica vaginale, un vero e proprio ecosistema di micro-organismi che popolano la nostra vagina ed impediscono l’ingresso di micro-organismi estranei e batteri nocivi che potrebbero esporci al rischio di contrarre infezioni vaginali e uro-genitali. La caratteristica umidità dell’ambiente vaginale è infine data dalla presenza di una sostanza vischiosa che viene prodotta dalle cellule vaginali e dal muco della cervice uterina. Queste secrezioni, regolate dagli ormoni, sono fondamentali perché aiutano a mantenere la vagina pulita e lubrificata, espellendo insieme al muco germi, cellule morte ed evitando quindi le infezioni. Bisogna però prestare attenzione, perché non tutte le secrezioni sono uguali. Una secrezione vaginale può essere fisiologica, quindi dovuta a normali cambiamenti nei livelli di estrogeni, come avviene per esempio nei giorni dell’ovulazione o in particolari periodi della nostra vita come la gravidanza, e in questo caso si presenta bianca- lattiginosa oppure fluida-trasparente e priva di odore. Se invece le perdite diventano grigiastre, verdastre o giallastre, maleodoranti e si accompagnano a sintomi come prurito e dolore, allora si potrebbe trattare di una perdita “patologica”, quindi dovuta alla presenza di infezioni vaginali di vario tipo.

I salvaslip sono assorbenti piccoli e sottili costituiti da uno strato superficiale permeabile (”topsheet”), da un’anima assorbente e da uno strato posteriore permeabile ai fluidi (”backsheet”) che protegge l’indumento intimo e vi si attacca con una striscia adesiva. Introdotti per la prima volta intorno agli anni 70 in Nord America e in Europa, questi mini-assorbenti sono nati per assorbire le perdite vaginali tra la fine di una mestruazione e l’inizio della successiva. Come abbiamo visto, le donne possano avere delle piccole perdite fisiologiche, del tutto normali, che possono però provocare disagio e fastidio. Per evitare di essere costrette a provare tutto il giorno questa sgradevole sensazione, molte di noi si affidano quindi ai salvaslip per mantenere la propria biancheria asciutta e pulita. Ma non è finita qui. Ci sono altre situazioni in cui questa invenzione si rivela davvero utile:

  • Spotting: perdite di sangue, molto scure e di minima entità, che possono verificarsi tra una mestruazione e l’altra
  •  Fase pre e post-mestruale: nell’attesa che le nostre mestruazioni si presentino, soprattutto se abbiamo un “ciclo ballerino” il salvaslip può essere davvero una “salvezza” per non farci trovare impreparate ed evitare di macchiarci. Così come può aiutarci negli ultimi giorni di mestruazioni, quando il flusso è scarso è può essere gestito con qualcosa di meno ingombrante di un assorbente.
  • Ovulazione: durate questa fase del ciclo mestruale le secrezioni vaginali diventano più abbondanti e filamentose. È il nostro muco cervicale che sta “preparando il terreno” per la l’eventuale fecondazione dell’ovulo facilitando il passaggio degli spermatozoi.
  • Protezione dalla perdite in gravidanza
  • Protezione dal sudore
  • Piccola incontinenza urinaria

Insomma, i salvaslip sembrano essere un gran bella invenzione, ma da sempre sono “vittime” di dubbi e insinuazioni. Tra le accuse che gli vengono mosse più frequentemente vi è quella di creare un ambiente favorevole ad irritazioni ed infezioni perché impediscono una corretta ventilazione dell’ambiente vaginale, favorendo il ristagno dell’umidità e del calore, l’alterazione del PH vaginale e quindi l’insorgere di irritazioni e infezioni. Un’altra fonte di preoccupazione sono anche le possibili sostanze nocive che potrebbero essere presenti in tutti quei prodotti all’”avanguardia” che si vantano di essere super-assorbenti e super-traspiranti.

Ecco la verità

Non è un mistero che già di per sé l’ambiente vaginale abbia un livello di umidità più elevato rispetto al resto del nostro corpo e sicuramente un prodotto “occlusivo”, come il salvaslip, contribuisce ad aumentare ulteriormente la temperatura della pelle e l’umidità presenti al suo interno. Questi effetti non hanno il potere di creare un cambiamento significativo nel rischio di contrarre infezioni genitali, ma per essere tranquille al 100% è sempre consigliabile far ricadere la proprio scelta su salvaslip di cotone. Oltre ad essere la fibra naturalmente traspirante e assorbente per eccellenza, il cotone ci garantisce la massima ipoallergenicità evitandoci le classiche “irritazioni da salvaslip”, pruriti, infiammazioni e che invece potrebbero essere causati dai materiali sintetici e dalle polveri super assorbenti presenti all’interno di alcuni salvaslip. Puoi provare con i salvaslip Lady P realizzati in 100% cotone dentro e fuori e con il film protettivo in Mater-Bi, che a differenza dei classici materiali di plastica che si trovano nella parte posteriore dei salvaslip, trattiene il flusso e lascia passare l’aria garantendo la massima traspirabilità oltre che biodegradabilità. Dobbiamo inoltre ricordarci di cambiare frequentemente il nostro salvaslip, ogni 4 o massimo 6 ore, e di lavare le mani prima di applicarli. Ovviamente, non dimentichiamoci dell’importanza di una corretta igiene intima femminile. Insomma, piccoli ma fondamentali accorgimenti che ci eviteranno di dover rinunciare a questa utilissima “invenzione”.

sarah

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