Sulla pillola del giorno dopo c’è ancora molta confusione nel nostro Paese.
Anzitutto, è bene ricordare che si tratta di una cosa diversa dalla pillola anticoncezionale che viene assunta abitualmente da molte donne per prevenire il concepimento. La pillola del giorno dopo, non dovrebbe essere un metodo sistematico per evitare gravidanze ma, appunto, una scelta di emergenza in caso si sospetti un concepimento indesiderato.
La contraccezione di emergenza nasce principalmente per evitare il ricorso all’Interruzione Volontaria di Gravidanza (IVG). L’IVG, purtroppo, spesso ha risvolti negativi per la salute delle donne, sia dal punto di vista clinico che psicologico.
La pillola del giorno dopo è disponibile in Farmacia per tutte le donne, senza ricetta. Prima di assumerla, tuttavia, è sempre meglio rivolgersi al proprio medico o ginecologo.
In farmacia sono disponibili due tipi di farmaci che agiscono come pillola del giorno dopo: la cosiddetta “pillola dei 3 giorni dopo” e la “pillola dei 5 giorni dopo”.
Quando si sceglie una, quando l’altra e il perché è di facile intuizione. La prima tipologia è quella più diffusa, ma è importante sapere che, in entrambi i casi, prima la si assume meglio è. La prima tipologia, che viene consigliata quando dal rapporto sono passati un massimo di 3 giorni, ha un’efficacia maggiore se assunta nelle prime 12 ore.
Affinché possa essere efficace, la compressa deve essere assunta il prima possibile, preferibilmente entro 12 ore e non più tardi di 72 ore dopo, nel caso si abbia avuto un rapporto sessuale non protetto o non adeguatamente protetto.
Per maggiori informazioni sul modo d’uso della pillola del giorno dopo, leggere il foglietto illustrativo del medicinale che si deve assumere e chiedere consiglio al medico, al ginecologo o eventualmente al farmacista.
L’azione è sempre di natura ormonale anche se con principi diversi. La prima tipologia contiene levonorgestel, un progestinico come quello contenuto nella pillola anticoncezionale, ma a dosi decisamente superiori (circa 30 volte). Il secondo tipo contiene ulipristal, un modulatore selettivo del progesterone.
Entrambe le pillole hanno come primo scopo quello di inibire l’ovulazione in modo che la cellula uovo e lo spermatozoo non riescano a incontrarsi, impedendo di fatto la fecondazione. Da questo punto di vista non si può considerare l’uso di questi farmaci un metodo abortivo.
Fondamentalmente, il meccanismo di azione principale consiste nel bloccare o ritardare l’ovulazione. Per questo, se il rapporto è avvenuto con il processo di ovulazione in corso, il levonorgestrel non ha più effetto.
Tuttavia, il secondo meccanismo di azione dell’ulipristal ha destato alcune preoccupazioni di tipo etico. Questo farmaco, per un certo periodo di tempo infatti, è in grado di impedire l’impianto dell’ovulo nell’utero anche dopo la fecondazione. In ogni caso, gli organi regolatori non lo considerano un metodo abortivo.
La pillola a base di levonorgestel mostra un buon profilo di efficacia se assunta il prima possibile dopo un rapporto a rischio e comunque non oltre le prime 72 ore. Trattandosi di un metodo contraccettivo non mostra alcun risultato nel caso in cui la fecondazione sia già avvenuta e non comporta conseguenze sul nascituro.
La pillola a base di ulipristal invece, può essere assunta fino a 120 ore successive a un rapporto sessuale non protetto o con fallimento del metodo contraccettivo abituale (rottura del profilattico, fallimento del coito interrotto, mancata assunzione della pillola anticoncezionale, errore di calcolo dei giorni fertili, distacco senza sostituzione del cerotto transdermico, etc.) e può avere conseguenze tossiche sul feto in caso si decida di portare avanti l’eventuale gravidanza.
Come già detto, ricorrere alla contraccezione di emergenza non dovrebbe essere fatto a cuor leggero, né come scelta frequente. La dose ormonale contenuta in questi farmaci è molto elevata e un uso ripetuto potrebbe sovraccaricare il metabolismo del fegato causando intossicazioni.
Sono inoltre indicati alcuni effetti collaterali come: mal di testa, nausea, perdite e variazioni nella comparsa della mestruazione successiva, a seconda del momento del ciclo in cui viene assunta la pillola.
Oltre a questi aspetti da tenere presente ci sono anche alcune situazioni in cui assumere la pillola è sconsigliabile:
Importante sottolineare, appunto, che in caso di gravidanza già in atto, la pillola del giorno non servirà ad interromperla, e assumerla potrebbe portare conseguenze per il feto.
La cistite interstiziale è una patologia cronica rara altamente complessa che colpisce soprattutto le donne.…
La fibromialgia è caratterizzata da dolore generalizzato. È una patologia piuttosto diffusa ma spesso sotto…
Il ciclo anovulatorio è una condizione fisiologica in alcuni momenti della vita di una donna,…
Dall'aloe alla camomilla. Ecco alcuni semplici rimedi casalinghi che possono aiutarci ad alleviare i sintomi…
La prolattina alta, o iperprolattinemia, è una condizione fisiologica in specifiche fasi della nostra vita,…
Si stima che circa 5 milioni di donne in Italia soffrano di mal di testa…