Sei ossessionata dal tuo odore intimo? Non ti vergognare, la maggior parte delle donne si confronta giornalmente con le proprie secrezioni vaginali di cui controlla ansiosamente colore, consistenza e, appunto, odore.
Razionalmente ti rendi conto che i tuoi umori intimi ti forniscono informazioni importanti sullo stato di salute dei tuoi organi riproduttivi. Se hai contratto un’infezione, le perdite assumono un aspetto diverso e spesso il loro odore diventa sgradevole. A questa alterazione del muco vaginale si associano spesso altri sintomi tipici come bruciore, gonfiore e arrossamento.
E nonostante tu sia una persona molto attenta alla tua salute ti capita spesso di essere particolarmente delicata nelle parti intime. Quando i sintomi sono così evidenti è indispensabile richiedere un consulto ginecologico per capire meglio quale sia il germe incriminato. Oggi vogliamo soffermarci, invece, su un altro aspetto.
Talvolta ti sembra di percepire un cattivo odore e, dal momento che non puoi confrontarti con altre donne, come fai a capire se è tutto a posto o c’è qualcosa che non va? E soprattutto, se le tue perdite hanno un odore un po’ forte, cosa puoi fare per attenuarlo?
Quando ti preoccupi così tanto finisci per fare proprio le cose sbagliate, curando la tua igiene intima in modo scorretto. Per esempio, insisti nel lavarti di continuo e per farlo usi detergenti profumati che prosciugano la vagina dal suo film umido naturale e producono esattamente l’effetto opposto a quello che vorresti ottenere: inducono un aumento del muco!
Che dire poi delle lavande vaginali? Sono ancora tante le donne che le utilizzano nella convinzione di proteggersi dai cattivi odori. Risultato? Maggiore vulnerabilità proprio alle infezioni vaginali e tanti altri fastidi come secchezza, prurito e bruciore.
Ma allora, come regolarsi? Vediamo di fare chiarezza su come dovrebbe essere un “buon” odore intimo. Ci sono molteplici fattori che contano. Ad esempio, sai che ciò che mangi influisce sull’intensità dell’odore delle tue secrezioni vaginali? Un esempio tipico è l’aglio: è buono e fa bene, ma la sua puzza un po’ si trasmette anche ai tuoi fluidi intimi. Anche certi pesci, come il tonno o le sardine, producono lievi alterazioni, così come alcuni integratori alimentari, ad esempio a base di omega 3.
Anche l’anatomia delle parti intime porta a fare confusione. Talvolta l’odore che sembra provenire dalla vagina, è semplicemente odore di urina. Il sudore, specie in estate, può ugualmente combinarsi con il muco vaginale e alterarne l’odore. Considera poi che le fasi del tuo ciclo ormonale hanno un loro peso specifico. Ti sarai accorta, ad esempio, che l’odore e la consistenza delle tue perdite cambiano a seconda del periodo del mese in cui ti trovi. Se, infatti, sono minimi prima dell’ovulazione, da questo momento in avanti diventano più intensi e abbondanti.
Tutto ciò è del tutto normale, non deve causarti ansia, fastidio, imbarazzo e soprattutto non devi fare nulla per modificarlo. Che cosa vuol dire? Che non devi intensificare la tua igiene intima, non devi curarti per inesistenti infezioni batteriche o micosi e non devi modificare le tue abitudini di vita.
La vagina ha un suo odore che cambia da persona a persona, proprio come quello della pelle. Ci sono donne che in piena salute hanno un odore più forte e perdite vaginali più abbondanti. Altre, al contrario, sembrano quasi neutre. Impara a capire come sei quando stai bene e non ti preoccupare per la salute della tua vagina, ricorda che si mantiene pulita da sé, proprio attraverso i suoi fluidi.
Ci sono casi in cui, però, l’odore palesamente sgradevole delle secrezioni vaginali può essere sintomo di problemi da tenere in considerazione, che vanno da una cattiva igiene intima a più complesse infezioni. Tra quest’ultime ci sono per esempio la temuta candidosi, la clamidia, la vaginosi batterica e l’infezione da Trichomonas.
La candidosi – o più comunemente candida – è un’infezione causata dal fungo Candida albicans che prolifera in eccesso in vagina in seguito a un indebolimento del sistema immunitario e uno squilibrio della flora. Spesso è associata a bruciore, che si fa più intenso dopo un rapporto, e a prurito. Caratteristiche sono delle perdite bianche con consistenza “a ricotta”.
Anche nella clamidia il muco vaginale risulta alterato e maleodorante. In questa infezione vaginale compaiono anche difficoltà a urinare, dolore addominale e durante i rapporti. Tra le vaginosi batteriche, invece, si ricorda quella da Gardnerella vaginalis, tra le più comuni e che danno appunto un cattivo odore intimo, che aumenta ulteriormente al contatto con il sapone durante l’igiene.
Ecco delle semplici ma efficaci regole per ridurre al minimo il rischio di cattivi odori intimi:
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