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Fibromialgia: sintomi e cura

La fibromialgia è caratterizzata da dolore generalizzato. È una patologia piuttosto diffusa ma spesso sotto diagnosticata

Chi soffre di fibromialgia accusa dolori intensi a muscoli e legamenti. La cura prevede il trattamento dei sintomi attraverso un miglioramento dello stile di vita, farmaci ed esercizi mirati. In Italia sono circa 2 milioni le persone che ne sono affette, anche se spesso questa patologia non è diagnosticata e i numeri potrebbero essere superiori. La fibromialgia si presenta prevalentemente tra i 30 e i 55 anni ed è molto più diffusa tra le donne, tra le quali infatti ha un’incidenza 7-9 volte maggiore rispetto agli uomini.

Cos’è la fibromialgia?

La fibromialgia è una sindrome cronica dalle origini tuttora sconosciute, anche se esistono fattori di rischio ed elementi noti che fanno aggravare i sintomi. 

È caratterizzata principalmente da dolore apparentemente inspiegabile ai muscoli, alle ossa e ai legamenti. Le cause della fibromialgia sembrano legate al modo in cui l’organismo reagisce a traumi e stress, in seguito ai quali sviluppa un’ipersensibilità al dolore (iperalgesia) e una percezione dolorifica a stimoli che sarebbero innocui in condizioni normali (allodinia).

Tra i principali fattori che possono concorrere allo sviluppo della fibromialgia sono stati individuati:

  • fattori genetici
  • difetti del sistema nervoso nella trasmissione delle informazioni
  • disturbi del sonno
  • stress psicologico o fisico 
  • traumi (come un intervento chirurgico, un parto, un lutto)
  • squilibrio chimico di ormoni o neurotrasmettitori

I sintomi si fanno più intensi in condizioni particolari come freddo o caldo estremi, ma anche con rumori forti e in periodi di stress. Anche il ciclo mestruale incide sulla sintomatologia: con le mestruazioni, infatti, lo stato infiammatorio fisiologico tipico di questa fase incrementa i fastidi di gran parte delle malattie croniche.

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Come capire se è fibromialgia?

I sintomi della fibromialgia sono numerosi, ma i principali sono la stanchezza cronica e il dolore muscolare e ai legamenti connessi. 

La fibromialgia si riconosce anche da:

  • dolore muscolare alla pressione 
  • rigidità e tensione muscolare
  • spasmi dei muscoli
  • formicolio agli arti
  • acufeni
  • confusione mentale (difficoltà a concentrarsi e a ricordare le cose)
  • difficoltà ad articolare la parola, che risulta rallentata
  • mal di testa
  • infiammazioni urinarie
  • IBS (Sindrome dell’Intestino Irritabile con diarrea alternata a stipsi)
  • insonnia e risvegli notturni
  • alterazioni del ciclo mestruale, con mestruazioni dolorose e abbondanti
  • tachicardia
  • vertigini

La diagnosi di fibromialgia

I sintomi della fibromialgia possono essere sovrapponibili a quelli di tante altre patologie, in particolare quelle croniche, reumatiche o che colpiscono il sistema nervoso. Per questo motivo, la diagnosi di fibromialgia talvolta è difficoltosa: il consulto con il medico è fondamentale per escludere prima di tutto altre malattie. In questo può aiutare la visita medica con lo specialista (per esempio di un neurologo o di un reumatologo) associata a esami specifici. Con gli esami del sangue, per esempio, si cercano disfunzioni alla tiroide o alle paratiroidi, deficit di vitamina D e malattie infettive che possono dare sintomi analoghi.

In genere, la diagnosi di fibromialgia si basa sulla presenza di dolore diffuso, accompagnato da sintomi specifici e costanti, per almeno 3 mesi. La stanchezza cronica è uno dei sintomi chiave per determinare l’esistenza della malattia. Tipicamente, per la diagnosi si ricerca il dolore in punti specifici, chiamati tender points, sebbene di recente questa pratica clinica non sia più l’unico elemento usato per accertare la sindrome. Il medico osserverà piuttosto che il dolore sia generalizzato, in una metà del corpo, nella zona della colonna vertebrale o alla vita.

Quali sono i tender points della fibromialgia?

I tender point, se stimolati, evocano dolore intenso e localizzato e nel caso della fibromialgia si trovano:

  • dietro al collo, in corrispondenza dei muscoli occipitali
  • tra le spalle, sul muscolo trapezio
  • sui glutei
  • sui fianchi, posteriormente
  • ai lati delle clavicole
  • all’altezza della seconda costa del torace
  • all’esterno dei gomiti
  • all’interno del ginocchio

Come si cura la fibromialgia?

Come accade per molte malattie croniche, la cura per la fibromialgia consiste nel contenimento dei sintomi e nell’attenzione a uno stile di vita che eviti l’aggravamento del disturbo. 

Per rilassare mente e corpo, sono raccomandati esercizi di meditazione mindfulness, yoga e altre tecniche che distendendo la psiche aiutino ad allentare la tensione nei muscoli. In generale, la riduzione dello stress è essenziale per tenere sotto controllo lo stato infiammatorio dell’organismo, perciò vanno eliminate tutte le fonti di affaticamento psico-fisico. In tal senso, può essere di sostegno anche la psicoterapia, utile senz’altro anche ad affrontare una malattia che condiziona molto la vita e quindi l’umore di chi ne è affetto.

L’esercizio fisico è ritenuto un toccasana per la fibromialgia, ma deve essere lieve e costante, non estremo, per esempio con attività come una passeggiata, il nuoto o il Tai-Chi. Anche la TENS è una terapia efficace per la fibromialgia: la stimolazione elettrica nervosa transcutanea è una pratica capace di ridurre il dolore, in particolare quello collegato al movimento.

Il sonno è un altro fattore da tenere in considerazione: per dormire bene si può ricorrere a integratori e farmaci, da abbinare sempre ad abitudini sane, limitando l’uso di sostanze eccitanti ed evitando l’attività fisica prima di coricarsi. 

Perlopiù, i farmaci somministrati per la fibromialgia comprendono:

  • antidepressivi
  • antidolorifici
  • antiepilettici
  • antinfiammatori
  • miorilassanti

Altri farmaci sono quelli usati per lenire i sintomi correlati, per esempio i fastidi causati dalla sindrome dell’intestino irritabile o dalla dismenorrea. Per il ciclo abbondante o doloroso, in particolare, un aiuto arriva dalla pillola anticoncezionale o – più in generale – da contraccettivi ormonali che, inibendo l’ovulazione, attenuano l’infiammazione e l’acuirsi dei dolori. 

Cosa mangiare con la fibromialgia

Un elemento ulteriore che si può gestire per tenere sotto controllo la patologia è l’alimentazione. La giusta dieta per chi soffre di fibromialgia dovrebbe prevedere:

  • poche bevande eccitanti, come caffè e tè
  • ridotto uso di alcol
  • frutta e verdura in abbondanza
  • più carni bianche e meno carni rosse, grasse e insaccati
  • assunzione limitata di zuccheri semplici e sale

La fibromialgia non è una patologia cronica tanto grave da considerarsi mortale, ma può rivelarsi molto invalidante. Per questo, il consiglio è sempre quello di seguire scrupolosamente le indicazioni dei sanitari che ti seguono. Anche l’aspetto psicologico non va trascurato: se ti senti sola, spaventata o depressa per la situazione che stai vivendo, parlane con un professionista. Sappiamo che un problema come questo, quando arriva, sembra un macigno insopportabile, ma con il giusto aiuto e gli strumenti adatti imparerai ad affrontarlo.

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