Gli spermatozoi sono le cellule germinali maschili e vengono prodotti in grande quantità (addirittura milioni!) in maniera continuativa dal testicolo, senza alcuna ciclicità. La loro sopravvivenza nella vagina della donna non supera le 10 ore; al contrario, la loro sopravvivenza nella cervice uterina è possibile fino a 5 giorni.
Dopo un rapporto sessuale, gli spermatozoi eiaculati in vagina risalgono nel canale cervicale, che è quello che mette in contatto la vagina con l’utero, da qui nell’utero per finire nelle tube. Dopo un rapporto sessuale la donna avrà dunque spermatozoi vitali e fecondanti al suo interno per circa 4-5 giorni.
Se in una delle tube è avvenuta l’ovulazione, qui gli spermatozoi incontreranno l’ovocita, ovvero la cellula germinale femminile.
Gli ovociti risiedono all’interno dell’ovaio fin dalla nascita, o meglio, fin dalla vita intrauterina e, ogni mese, solo uno di loro riesce ad arrivare a maturazione e ad essere espulso dal follicolo. Quanto vive un ovocita? Dopo l’ovulazione l’ovocita è attivo e può essere fecondato per le successive 24 ore. Ma vediamo tutto questo nel dettaglio.
Come nascono, da dove vengono e cosa non sappiamo di loro. In realtà la conoscenza del liquido spermatico è spesso molto sommaria, fino a che non assume rilevanza in determinati contesti, quali possono essere gli ambiti in cui si parla di fecondazione assistita, o se si cerca di capire il livello di fertilità.
Generalmente il liquido spermatico che fuoriesce dal pene durante l’amplesso, contiene circa 300 milioni di spermatozoi, non pochi, soprattutto se si pensa che questi rappresentano solo 1% del volume liquido, il restante 99%, è composto da altre sostanze, prodotte dalle ghiandole accessorie e dalla prostata, che serviranno a favorire la mobilità degli spermatozoi e la loro principale fonte di sostentamento per sopravvivere nella vagina.
Ora, ovviamente, dei sopracitati milioni di spermatozoi, solo pochi riescono a sopravvivere, ancora meno sono quelli che raggiungono la meta, ovvero la cellula uovo, posizionata in una delle tube di Faloppio.
Tra i primi ostacoli presenti lungo questo cammino, ricordiamo il muco cervicale, una secrezione uterina piuttosto acida, che intrappola tra le sue maglie gli spermatozoi meno vitali, non completamente maturi o con caratteristiche morfologiche sfavorevoli. Questo muco diventa meno ostile nei giorni a cavallo dell’ovulazione, che poi sarà il periodo migliore per la fecondazione.
I fattori che maggiormente incidono sulla durata della vita di uno spermatozoo sono la sua vitalità e il grado di acidità (pH) dell’ambiente in cui si trova. Per esempio, il liquido spermatico, ovvero il 99% del volume liquido di cui si compone lo sperma, ha una temperatura di 37° circa, e un pH che varia tra 7 e 7,5. Piccole alterazioni di questo equilibrio, possono compromettere la vitalità degli spermatozoi. Se nel loro percorso di risalita verso le tube, riescono a superare il muco cervicale, e arrivare nell’utero, possono sopravvivere anche per giorni.
Se si parla di conservazione degli spermatozoi, la temperatura dell’ambiente in cui si trovano è sicuramente il fattore più importante da considerare: a 15 °C, rimangono vitali anche per un paio di giorni, a 36° resistono solo poche ore. La loro temperatura di conservazione ottimale, se si parla di ambienti esterni, senza quindi far riferimento al liquido spermatico, è di 4°. Nelle banche del seme, con la crioconservazione lo sperma è mantenuto a una temperatura di -196 °C, insieme a sostanze preservanti, in questo caso può conservarsi per decenni.
Sale la temperatura corporea e giunge, come ogni mese, il momento dell’ovulazione, il follicolo si rompe e l’ovocita viene immagazzinato nella tuba. Un processo che dura circa 15 minuti, poi, dal momento in cui l’ovulo è al sicuro nella tuba, potrà sopravvivere circa 24 ore.
Analizzando queste tempistiche in termini di fecondazione, questa deve avvenire nelle prime 24 ore, e contando che gli spermatozoi, nel corpo di una donna, vivono circa 3 giorni, il momento migliore per la fecondazione sono uno o due giorni prima dell’ovulazione.
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