L’era in cui le donne dovevano tacere l’autoerotismo è finita: parlare di masturbazione, stimolazione clitoridea e orgasmi femminili non genera più imbarazzo, né è visto di cattivo occhio da uomini e, ancor peggio, da altre donne. Siamo proprio sicure?
La masturbazione femminile, nonostante oggi sia affrontata con più serenità e in più contesti, in certi casi risulta ancora un tabù e spesso, purtroppo, sono le stesse donne a condannarla o a vergognarsi di praticarla. L’autoerotismo, però, non deve essere considerato una attività esclusiva degli uomini o in generale di chi ha un pene, perché le persone dotate di vagina hanno uguali stimoli e diritto a praticarla in totale tranquillità. Per di più, masturbarsi porta con sé benefici dimostrati dalla scienza, che ci rendono più felici e cariche di autostima.
Punti nascosti, trucchi che si tramandano di generazione in generazione, mappe del tesoro per raggiungere il piacere: no, l’orgasmo della donna non è niente di tutto questo ed è qualcosa di magnifico.
Da sempre dare piacere a una donna viene descritto come un misterioso arcano da svelare, ma la verità è che tutto è molto più semplice di quanto si immagini. Il principale protagonista è il clitoride, un organo erettile che risponde alle stimolazioni e che non si limita alla protuberanza di pelle che vediamo sporgere dalle grandi labbra, laggiù nella vulva. Il clitoride, infatti, si estende per sua gran parte all’interno della vagina, dove si trovano le sue radici, ricche di terminazioni nervose. Ecco perché esiste ancora la credenza diffusa che siano possibili principalmente due tipi di orgasmo: l’orgasmo clitorideo e l’orgasmo vaginale. Sebbene percepiti come diversi per localizzazione, intensità, durata, i due tipi di orgasmo non sono altro che la stimolazione diretta o indiretta del clitoride.
La poca conoscenza del corpo femminile da parte della donna e del proprio partner è forse la causa principale ad aver generato questo alone di enigmi da risolvere intorno all’orgasmo della donna. Purtroppo questo si traduce in una difficoltà a raggiungere il piacere in coppia, specialmente con la penetrazione: solo il 35% circa delle donne, infatti, ammette di raggiungere l’orgasmo a ogni rapporto sessuale, un fenomeno che può prendere le forme più serie dell’anorgasmia.
Partire dall’idea di masturbarsi, da sole o con il partner, potrebbe essere un primo passo per dimostrare che per raggiungere l’orgasmo non serve decifrare alcun rebus.
Il tuo corpo è tuo e chi meglio di te dovrebbe conoscerlo? Sono in tante ancora le donne che non conoscono pienamente l’anatomia e il funzionamento dei propri genitali e mettere le mani su se stesse è un passo fondamentale da fare per comprendere come si è fatte, ma anche per apprezzarsi e relazionarsi con gli altri.
Parti dalle grandi labbra, studia il clitoride, come reagisce agli stimoli, cosa cambia se ti muovi più o meno velocemente e con una diversa pressione delle dita o di un sex toy. Percepisci anche il dilatarsi delle piccole labbra e dell’ingresso della vagina, che produce un lubrificante naturale se stuzzicata anche solo con il pensiero. Non trascurare anche altre zone erogene (ognuna ha le sue): l’interno coscia, i capezzoli, l’addome sapranno regalarti sensazioni complementari alla stimolazione dei genitali.
Capire quali movimenti ti eccitano e quale zone ti generano piacere ti servirà anche per migliorare gli orgasmi vissuti in coppia. Le ricerche dimostrano che molte donne che praticano autoerotismo hanno una vita sessuale con il partner molto più appagante.
Se darsi piacere, sentirsi appagate fisicamente e mentalmente non bastassero come giustificazione per masturbarsi, ve ne diamo un’altra che non potrà passare inosservata. Il sesso e gli orgasmi sono infatti un antidolorifico naturale: quando siamo eccitate e stiamo bene, il nostro corpo attiva il rilascio di ormoni del benessere come l’ossitocina e la dopamina. Addirittura masturbarsi può servire a ridurre i dolori mestruali, che compaiono già da qualche giorno prima del flusso.
Via anche stress e insonnia: grazie alle stesse sostanze chimiche l’autoerotismo favorisce il rilassamento ed elimina le tensioni, aiutando a recuperare con un buon sonno ristoratore.
Per iniziare basta un dito (o più di uno) e tanta fantasia. No a oggetti raccolti qua e là per casa, come spazzole e spazzolini, perché sono solamente pericolosi e rischiano di rimanere bloccati nel canale vaginale, trasformando un’esperienza di piacere in un autentico disastro.
Se manca la lubrificazione, magari perché da sole si è meno eccitate o si prova fastidio con l’uso delle dita, si possono scegliere dei lubrificanti intimi appositi. Ne esistono sostanzialmente di tre tipi: a base acquosa, oleosa o siliconica.
Per aggiungere un qualcosa in più e sperimentare maggiormente le reazioni del proprio corpo agli stimoli, esplorate anche il mondo dei sex toys. Il classico vibratore dalla forma fallica ormai è passato di moda, ne esistono di tantissimi tipi, studiati appositamente per l’anatomia femminile, da usare da sole o in coppia. Ci sono i vibratori progettati per stimolare il tanto dibattuto punto G, stimolatori clitoridei (alcuni che riproducono il sesso orale!), palline e mutandine vibranti.
La masturbazione femminile è un atto di amore e attenzione verso se stesse e i propri desideri. Può rimanere un appuntamento solitario senza per questo sentirsi in colpa o senza dover necessariamente nascondere la cosa. Masturbarsi, infatti, non significa che la relazione sessuale con il proprio partner non è appagante, si tratta di un’attività individuale che ha pari diritto a essere vissuta, per le donne, come per gli uomini. Masturbarsi non è tradimento, esplorare il proprio corpo non è sbagliato, né tantomeno qualcosa di cui vergognarsi. Farlo in due (con il tuo lui o la tua lei) deve essere una scelta, ma può dare sicuramente un sapore in più al gesto.
Masturbarsi davanti al partner per alcune donne è eccitante, così come lo è vedere il compagno o la compagna che si danno piacere in propria presenza. Spazio alle fantasie, quindi, che volersi bene non è peccato.
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