Avere un aborto spontaneo quando si desidera tanto un bambino è un’esperienza tanto comune quanto traumatica: spesso ci si sente in colpa, per qualcosa che si è fatto, come una semplice passeggiata per lo shopping. In breve però tutto passa, magari quando – al tentativo successivo – la gravidanza va avanti normalmente.
Purtroppo però non sempre questo accade: si possono avere anche più aborti consecutivi e in tal caso si parla di poliabortività o aborti ricorrenti, specificatamente quando sono 3 o più.
Le cause per cui questo accade sono numerose e molto diverse tra loro. Con l’aiuto del ginecologo, analisi e test mirati è possibile individuarle ed eventualmente trattarle. Anche se l’ansia di non riuscire a portare a termine una gravidanza diventa travolgente, va sottolineato come nella maggior parte dei casi questo desiderio si può avverare.
Le statistiche di solito creano confusione, ma in questo caso possono essere utili per far comprendere alle donne con poliabortività che non sono sole e che mettere al mondo un bambino è una possibilità concretanonostante tutto. Ecco quindi tutti i numeri più importanti al riguardo:
“Perché capita proprio a me? Cosa ho che non va?” Il pensiero ovviamente è sempre questo, ma la risposta è rassicurante: non è detto che ci sia qualcosa di sbagliato, ovvero qualche anomalia fisica, nella donna con aborti ricorrenti. Il più delle volte si tratta di comuni anomalie cromosomiche del feto e di quella che può essere considerata una “selezione naturale”: se l’embrione non è abbastanza sano, non riesce a sopravvivere.
Talvolta invece sono alcune condizioni di salute della donna, magari latenti, non ancora diagnosticate, a provocare la perdita precoce del bambino. Tra queste troviamo:
Nonostante tutte queste possibili cause, non sempre si scopre il motivo degli aborti ricorrenti, ma questo non preclude comunque la possibilità di una soluzione.
Se la donna ha avuto tre o più aborti consecutivi, il ginecologo può prescrivere i seguenti esami per individuarne le cause:
A seconda dei casi si possono identificare le cure più adeguate. In caso di positività all’APS, ad esempio, il medico potrà prescrivere farmaci fluidificanti come la cardioaspirina o l’eparina per trattare tale sindrome ed evitare l’aborto. Una consulenza genetica fornirà consigli utili circa la presenza di alterazioni genetiche in uno o ambedue i genitori, mentre la chirurgia potrà essere risolutiva in caso di anomalie all’utero.
Migliorare il proprio stile di vita ed assumere precocemente acido folico possono fare il resto della prevenzione, ma questo sempre, a prescindere dagli aborti spontanei ricorrenti. Per avere un bambino è sempre meglio prepararsi per tempo.
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