E’cosa risaputa: la menopausa è caratterizzata da un drastico calo dei livelli degli ormoni femminili, estrogeno e progesterone. La Terapia Ormonale Sostitutiva (TOS) è stata pensata per colmare tale carenza ed alleviare i sintomi correlati. Solitamente si utilizzano estrogeni da soli o in combinazione con progestinici, ma esiste anche un’altra alternativa che, sotto diversi aspetti, è considerata decisamente migliore e più efficace: si tratta del tibolone, uno steroide di sintesi (ovvero artificiale) da assumere per via orale.

Come funziona il tibolone

Il tibolone è in grado di simulare l’azione degli estrogeni, del progesterone ed in minima parte anche degli androgeni, ma in modo selettivo sui vari tessuti e organi: endometrio, mammella, apparato urogenitale, muscolo-scheletrico e cardiovascolare. Ovvero, per fare un esempio concreto: pur avendo un’azione ed efficacia simil-estrogenica, non è in grado di stimolare l’endometrio e quindi non determina il classico sanguinamento (e non induce la crescita di fibromi).

A cosa serve

Certamente a trattare il “climaterio”. In pratica il tibolone aiuta a ripristinare l’equilibrio degli ormoni, riducendo i sintomi tipici della menopausa che tanto alterano la qualità della vita delle cinquantenni:

  • Vampate di calore
  • Sudorazione notturna
  • Sbalzi d’umore
  • Insonnia
  • Secchezza di pelle e capelli
  • Secchezza vaginale
  • Calo del desiderio sessuale
  • Dolori articolari
  • Difficoltà di concentrazione e memoria
  • Stati d’ansia
  • Depressione
  • Facile affaticamento
  • Tachicardia

Non tutte le donne hanno questi sintomi al momento della menopausa e, nella maggior parte dei casi, laddove presenti, sono lievi e transitori. Il tibolone e gli altri farmaci per la Terapia Ormonale Sostitutiva, vanno impiegati su prescrizione medica solo nei casi in cui i sintomi della menopausa siano effettivamente invalidanti.

Tibolone e osteoporosi

Per il tibolone c’è un’indicazione specifica in più: serve a prevenire l’osteoporosi nelle donne in postmenopausa. Come è noto, il calo degli estrogeni può comportare una repentina diminuzione della massa ossea, rendendo l’apparato scheletrico della donna più soggetto a fratture: questo steroide si è dimostrato particolarmente efficace nella prevenzione dell’osteoporosi, mantenendo pressoché inalterata la densità ossea delle donne che ne facevano uso, benché tale effetto sia garantito solo fino ai 12 mesi dopo la sospensione dello stesso.

In passato si è ritenuto che anche gli estroprogestinici apportassero questi benefici, ma diversi studi clinici hanno poi sconfessato tale ipotesi.

Anche in questo caso, comunque, il tibolone non va somministrato a prescindere a tutte le donne per prevenire osteoporosi e fratture, ma solo a quelle con un effettivo rischio, dovuto ad esempio a:

  • Familiarità con la malattia
  • Menopausa precoce
  • Assunzione di corticosteroidi per periodi prolungati
  • Ossatura esile
  • Vizio del fumo

Effetti collaterali

Come tutti i farmaci, anche il tibolone può avere degli effetti collaterali, benché sia ampliamente più tollerato degli estrogeni. Va dunque sempre valutato il rischio/beneficio di ogni terapia. Tra gli eventi avversi più comuni troviamo:

  • Nausea
  • Vomito
  • Diarrea
  • Dolori addominali
  • Spotting
  • Perdite vaginali abbondanti
  • Prurito vaginale
  • Maggiore sensibilità alle infezioni intime
  • Mal di testa
  • Aumento di peso (ebbene sì il tibolone fa ingrassare e può provocare ritenzione idrica!)

Rischi e benefici per il cuore e… il seno

I dati della letteratura indicano che il tibolone determina un abbassamento dei livelli totali dei trigliceridi e del colesterolo, ma anche di una specifica lipoproteina correlata allo sviluppo di malattie cardiovascolari ed in particolare di eventi trombotici. A differenza degli estroprogestinici c’è dunque un minor rischio di trombosi con questo principio attivo, tuttavia esso è associato a un lieve aumento del rischio di ictus.

Per ciò che riguarda il tumore al seno, uno studio approfondito ha evidenziato come il tibolone sia correlato ad un rischio minore rispetto alla terapia estrogenica tradizionale, ma comunque lievemente maggiore (1,45%) rispetto al controllo (ovvero a chi non usa TOS).

Il tibolone non è adatto a tutte le donne

L’azione del tibolone si esplica in modo ottimale nelle donne in menopausa da almeno uno o due anni (il ciclo mestruale deve essere cioè totalmente assente da almeno 12 mesi), nelle quali si ha una situazione di stabilizzazione dei fastidi. Ovvero funziona efficacemente sui sintomi del climaterio, laddove permangano anche nel periodo postmenopausale, quindi per tutta la perimenopausa.

Se assunto prima dei termini consigliati, può comportare sanguinamento anomalo. Inoltre il tibolone:

  • Non è raccomandato nelle donne oltre i 60 anni, nelle quali è comunque sconsigliato qualsiasi trattamento ormonale sostitutivo
  • Va evitato se si è in trattamento per tumore al seno (o se si ha un pregresso)
  • Va evitato se si soffre di qualche malattia cardiovascolare
dina.pansini@corman.it

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