Probabilmente ti è capitato, magari tanti anni fa quando eri una ragazzina alle prese con i suoi primi assorbenti interni, magari in un bagno pubblico da cui sei scappata per non tornare mai più: hai buttato il tampone nel wc.
Se l’hai fatto, non farlo più. Perché le conseguenze di uno scarico intasato da assorbenti gonfi d’acqua sono facilmente immaginabili, dal momento che sono fatti apposta per imbeversi di liquido. Per non parlare del materiale plastico che compone gran parte dei prodotti tradizionali, che certamente non è biodegradabile.
A te sarà capitato una volta soltanto e ne siamo sicuri. Il problema è che molte altre donne, invece, questa semplice norma di buon senso e civiltà la ignorano o non la rispettano, e questo nonostante le innumerevoli avvertenze che si trovano nei bagni pubblici (”Non gettare gli assorbenti igienici nel wc” e simili).
È soprattutto a loro che vogliamo spiegare bene cosa succede a disfarsi dell’assorbente usato semplicemente tirando lo sciacquone. Qualunque assorbente, di qualunque materiale, anche se organico (e quindi realizzato in cotone al 100%), non è biodegradabile nell’acqua. Non si scioglie come per magia, non come la carta igienica, che è l’unico materiale non direttamente prodotto dal nostro corpo che sia fatto apposta per disfarsi nell’acqua.
Le fibre sintetiche di un prodotto come un assorbente, e ancor di più una fibra naturale come il cotone che assorbe molto di più (ed è per questo che garantisce una freschezza e un asciutto molto maggiori), hanno proprio la funzione, come dice il nome stesso, di assorbire i liquidi, aumentando il loro volume iniziale. Nell’acqua del wc diventeranno così una grossa palla, difficile da mandar giù attraverso un passaggio tutto sommato ristretto come quello di una normale toilette. Risultato: prima o poi o si spacca il water o si spaccano le tubature o entrambi. Nella migliore delle ipotesi si intasa il wc, e poi qualcuno – magari proprio chi ha gettato l’assorbente – dovrà occuparsi di asciugare, pulire e sistemare. Un’operazione sicuramente poco piacevole per chiunque, o no?
Quindi se per caso prima di leggere questo articolo hai pensato “Non è un mio problema perché io uso solo assorbenti green, quindi li getto nel wc tranquillamente”, ecco, non pensarlo più. Perché non è solo una questione di degradabilità ma, appunto, di rispetto delle cose – anche se si tratta di un wc pubblico! – e delle persone che devono occuparsi di tenerle in ordine.
Fare correttamente la raccolta differenziata è un gesto di attenzione verso il presente e il futuro dell’ambiente perciò è sempre bene essere informati e agire di conseguenza. Come regola generale gli assorbenti interni ma anche quelli esterni dopo essere stati usati non vanno nel compost.
I prodotti 100% cotone come gli assorbenti Lady Presteril, grazie alle caratteristiche uniche delle materie prime utilizzate, hanno un impatto ambientale minimo, anche se gettati nell’indifferenziato, e sono preferibili ai prodotti convenzionali che sono realizzati con materiali non biodegradabili. Biodegradabile infatti non è sinonimo di compostabile e questo è il motivo per cui non vanno gettati nel bidone dell’umido. La biodegradabilità non è tuttavia un tema da sottovalutare perché è garanzia di una più rapida trasformazione del rifiuto e quindi di una riduzione del suo impatto ambientale.
Con un semplice gesto si può davvero fare la differenza in termini di eco sostenibilità e rispetto per l’ambiente. Ma il gesto ha anche una forte valenza civica, che è tanto più valido per una madre dal cui esempio dipendono analoghi gesti di una figlia adolescente alle prese con le sue prime mestruazioni.
Ci sono moltissimi vantaggi nel nascere donne in questa epoca e uno di questi ha a che fare con l’igiene delle mestruazioni. Soprattutto per chi, come noi, ha il privilegio di avere facile accesso ai migliori dispositivi igienici progettati per il ciclo. Li conosciamo, i nostri assorbenti: sono comodi, ci fanno sentire a nostro agio e pulite anche quando facciamo attività fisica o ci agghindiamo per una cerimonia, sono dei veri amici. Ma abbiamo il dovere, una volta che abbiano assolto egregiamente al loro compito, di disfarcene nel modo corretto. Che non è quello di tirare lo sciacquone!
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