Disturbi intimi

Contraccettivi meccanici e igiene intima

Le vie urinarie negli uomini e nelle donne sono soggette a disturbi differenti. Ad esempio, sebbene siano disturbi “unisex”, le infezioni delle vie urinarie (IVU), come uretriti e cistiti, sono più frequenti nella donna per ragioni anatomiche e ormonali.

Perché? La causa, semplicemente, è la conformazione fisica: l’anatomia femminile ha una struttura molto più adatta ad accogliere batteri, rispetto a quella maschile.
Le infezioni alle vie urinarie, infatti, sono causate dall’attacco di batteri e funghi che arrivano dall’intestino, o dalla vagina, che, nella donna, sono entrambi molto vicini all’ingresso delle vie urinarie.
Questi batteri risalgono l’uretra, un sottile tubicino da cui fuoriesce la pipì, fino ad arrivare in vescica dove si attaccano alle pareti, si moltiplicano e danno vita all’infezione. L’anatomia però non spiega da sola la predisposizione di tantissime donne a cistite e ad altre infezioni.
Anche la contraccezione può contribuire alla comparsa di questi fastidiosi disturbi.

L’equilibrio della flora batterica vaginale è importantissimo per il benessere delle vie urinarie e può essere minacciato da un cambiamento dell’ambiente (pH) in cui vivono i batteri in essa presenti.

Nei giorni di picco di fertilità della donna, che coincidono con la fase ovulatoria, vengono modificate sia le secrezioni che il pH intimo, per rendere l’organo più accogliente nei confronti degli spermatozoi e facilitare il concepimento. Nel caso non si stia cercando una gravidanza, si può ricorrere all’uso di anticoncezionali come il diaframma e la crema spermicida: il diaframma fa da barriera meccanica, impedendo il passaggio degli spermatozoi nell’utero, mentre la crema spermicida rende acido il pH vaginale e riduce la sopravvivenza degli spermatozoi. Purtroppo, però, il pH acido allo stesso tempo danneggia la flora batterica, favorendo la crescita di germi e l’instaurarsi di infezioni che, successivamente, possono passare dalle parti intime alle vie urinarie.

Anche l’uso frequente di lavande vaginali e detergenti intimi aggressivi impoverisce la flora batterica intima, che risulta più vulnerabile alla crescita di batteri intestinali come Escherichia coli, responsabile dell’80-90% delle cistiti. L’equilibrio della flora batterica intima viene perso e il pH intimo più acido aumenta le irritazioni.

Dal problema delle infezioni alle vie urinarie si può uscire, basta cambiare alcune abitudini.
È importante ristabilire i normali valori di pH e far crescere i batteri buoni, in grado di ricreare la barriera protettiva delle mucose intime.

Per quanto riguarda l’igiene intima, è meglio scegliere saponi neutri o leggermente acidi, lenitivi e non schiumogeni. Altro promemoria importante: ricordare di lavarsi nel modo giusto, spostandosi da davanti verso il retro e non il contrario, per non rischiare di trasportare batteri nocivi provenienti dall’intestino nelle mucose intime vaginali.

Spesso le donne particolarmente predisposte a contrarre infezioni intime evitano di usare contraccettivi meccanici, altrimenti detti “a barriera”, come il preservativo, per intenderci. Sbagliatissimo. È vero che irritazione e sfregamento possono causare fastidio, e anche dolore talvolta, ma è proprio l’uso di questo tipo di contraccettivo a proteggere le mucose dalle infezioni batteriche che si trasmettono con i rapporti sessuali.

I contraccettivi meccanici non solo impediscono la gravidanza, evitando il contatto diretto tra spermatozoo e ovulo, ma proteggono i partner dalle malattie sessualmente trasmissibili, evitando il contatto con le mucose. Nessun metodo contraccettivo garantisce la protezione totale da infezioni e gravidanze indesiderate, questa sicurezza può darla solo la totale astinenza da ogni tipo di contatto sessuale, ma le percentuali di protezione sono comunque alte.

Il preservativo, ad esempio, se utilizzato correttamente, garantisce una protezione da gravidanze e MST che va dal 85 al 99,8%. I metodi contraccettivi meccanici sono estremamente facili da utilizzare e, soprattutto, molto sicuri in termini di protezione. Tra questi i più comuni:

· Diaframma
· Cappuccio cervicale
· Preservativo femminile

L’uso del diaframma deve essere abbinato a quello di spermicidi, che ridurranno ulteriormente la componente di rischio di questo metodo contraccettivo. Il diaframma è un anello di gomma, con una struttura interna di metallo pieghevole, da inserire in prossimità del collo dell’utero, prima del rapporto sessuale. Anche il cappuccio cervicale è fatto di gomma, ma ha una forma a campana ed è più piccolo del diaframma, va inserito all’interno della vagina a stretto contatto con la cervice. In ultimo, il preservativo femminile, poco diffuso in realtà, è composto da due anelli flessibili, uniti da una guaina di poliuretano, va inserito in vagina, fino a posizionarlo dietro l’osso pubico, dove aderirà in modo molto naturale.

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