“Io resto a casa. Con i miei figli, tutto il giorno”. Per le mamme l’imprescindibile sottotitolo di questa didascalia è il vero racconto di tutto quello che sta succedendo. Ecco le attività da fare in casa o in giardino per sfruttare al meglio questa reclusione
Tanto tempo da passare con i figli. Per molte persone è questo che significa principalmente la quarantena. Ogni superficie è scarabocchiabile e i colori non sono mai troppi. I cartoni animati possono essere una soluzione ma solo a breve termine. Ogni bambino nasce con un potenziale canoro e ce ne siamo accorti solo ora, durante la quarantena. Sono numerose le considerazioni di quelle mamme che si sono ritrovate a dover suddividere il loro tempo tra figli e lavoro, in uno spazio ristretto, spesso molto ristretto, che ha trasformato case e appartamenti in uffici e scuole, mettendo tutti insieme appassionatamente, pazientemente e temporaneamente. L’ordine delle cose è stato scombussolato, la routine interrotta, i tempi e gli spazi sono cambiati, ma siamo comunque tutti determinati a mantenere quella promessa che ci siamo fatti l’un l’altro: io resto a casa.
Per le mamme l’imprescindibile sottotitolo di questa didascalia è il vero racconto di tutto quello che sta succedendo: “Io resto a casa. Con i miei figli, tutto il giorno”. Niente scuola e niente babysitter a disposizione per un po’, mamme e papà hanno dovuto mettere in atto un’organizzazione a lungo termine, in grado di conciliare il più possibile la loro vita con quella dei figli, i loro impegni con i giochi. Certo trovare l’equilibrio non è sempre semplice e tutto cambia a seconda dell’età del bambino. Ecco quindi qualche consiglio per passare le giornate!
I bambini fino a 3 anni vivono un periodo di profondo cambiamento, tutto è nuovo e si impara molto velocemente, soprattutto a livello linguistico e comunicativo. I progressi che i bambini fanno in questo periodo sono evidenti di giorno in giorno: imparano da tutto, imparano da tutti. Le forme, i colori, i suoni.
È su questa spiccata capacità di osservazione e apprendimento che si basano le attività consigliate ai bambini durante questo particolare periodo in cui si sono ritrovati, inconsapevolmente, costretti tra le mura domestiche.
“Facciamo giochi con la pasta di sale, con il didò, travasiamo la pasta”. Racconta Mara, mamma di Edoardo, che ha appena compiuto due anni, non smette mai di correre e della quarantena ovviamente non è consapevole. “Edo è abituato a usare giochi didattici – spiega Mara – in cui lo scopo è far imparare ai bambini i nomi dei colori, i versi degli animali o i suoni”.
Chi non ha a disposizione questi giocattoli, può organizzare delle attività casalinghe, divertenti e istruttive, come ad esempio uno tipico del metodo Montessori: la tavolozza delle mollette.
Per giocare alla tavolozza delle mollette servono innanzitutto alcune mollette, come quelle che si usano per stendere la biancheria, basta che siano di diversi colori. Serve anche un cartoncino, quadrato o rotondo, da dividere in sezioni, che verranno colorate con gli stessi colori delle mollette. Il bambino dovrà poi attaccare la molletta nella sezione del cartoncino con il colore corrispondente.
Seguendo le indicazioni del metodo montessoriano sarà possibile ideare molti altri giochi che insegnino ai bambini come riconoscere i colori. Si può proporre al bambino di dividere le palle rosse dalle blu mettendole in due ceste separate; colorare tubi di cartone (come quelli dello Scottex o della carta igienica) e invitarli a infilare le palline del colore corrispondente dentro ai tubi. Basta un po’ di fantasia e, come sempre, pazienza.
In queste circostanze eccezionali possiamo dire che chi ha un giardino in cui far scorrazzare i bambini è avvantaggiato. Le attività che i bambini possono fare all’aperto, durante queste giornate, sempre più calde e soleggiate, sono moltissime.
In assenza di giardino, però, anche in questo caso è possibile prendere spunto dalla pedagogia montessoriana per creare giochi divertenti e stimolanti per bambini dai 2 ai 4 anni.
A quest’età i bambini sono particolarmente incuriositi da gesti quotidiani come abbottonarsi la camicia e allacciarsi le scarpe “Guardano, osservano, vogliono ripetere ogni cosa che facciamo e sono particolarmente incuriositi dai gesti pratici che compiamo ogni giorno, come appunto allacciarsi le scarpe – Racconta Giulia, mamma di Elisa che ha compiuto 4 anni proprio in questi giorni – per cui usiamo ancora, e per sempre, l’infallibile metodo delle orecchie di coniglio. E qualora non funzionasse un altro infallibile metodo sono le scarpe con gli strappi”.
Con le scarpe allacciate e senza giardino a disposizione i modi con cui un bambino può divertirsi sono comunque infiniti, come ad esempio il nascondino da seduti. Per giocare si nasconde un oggetto nella stanza e Il bambino deve trovarlo facendo domande come “è nell’armadio?” o “è vicino al letto” .Una volta indovinato, i ruoli si scambiano.
Un altro classicone per i giochi da bambini da praticare in spazi ristretti e allenare l’intelletto è “chi è andato via”. Basta mettere sul tavolo alcuni oggetti, iniziando con 3 o 4 pezzi, non di più. Il bambino deve osservarli per alcuni secondi, poi girarsi. La mamma a questo punto toglie l’oggetto e il bambino, tornando al tavolo, deve indovinare quale manca. È più facile a dirsi che a farsi.
I bimbi di questo gruppo sono quelli che iniziano a sentire la mancanza della scuola e si aggirano per la casa (e, nei casi più fortunati, per il giardino) con un potenziale di energie inestinguibile e una voglia di fare inarrestabile. Però sono anche quelli che riescono a “organizzarsi autonomamente” per lasciare che le mamme abbiano un po’ di tempo da dedicare a se stesse.
“E poi nei momenti in cui proprio non si riesce a calmarli gli diamo un attimo in mano il cellulare” una specie di incantesimo di soccorso, il cellulare, a quanto ci racconta Valentina, mamma di Emma e Maurizio, di 7 e 5 anni. “non è bello dare il cellulare ai bambini, si alienano, tra giochi e cartoni sanno usarlo benissimo. Però a volte il telefono è una soluzione pratica, veloce e indolore. Io sono fortunata perché ho un giardino grande e due bambini che si fanno compagnia tra di loro: nella fascia oraria che va da mezzogiorno alle tre del pomeriggio rimangono fuori a giocare, anche se devono essere costantemente controllati perché ogni 5 minuti hanno bisogno di un arbitro o di un paciere, quindi la mia quarantena è completamente dedicata a loro.”
Per stimolare la creatività di questi bambini è perfetto il gioco del Piccolo architetto. Un gioco che i bambini possono svolgere in autonomia, lasciando che la mamma si goda un po’ di tempo per se stessa.
Si raccolgono in casa materiali di scarto di vario genere: scatole da scarpe, pezzi di stoffa, cannucce, stecchi del gelato e con questi il bambino, armato di fantasia e creatività, dovrà inventare un progetto, proprio come un piccolo architetto: una casa per le bambole, una fattoria, una macchina, un castello. Incollare, ritagliare, dipingere e sì, alla fine pulire, ma questo gioco è davvero gratificante per i bambini e anche per le mamme quando vedono il progetto ultimato.
Questi sono i bimbi che innanzitutto non devono dimenticare di fare i compiti. Mamme e maestre unite sono riuscite a organizzarsi in tempi da record, sfruttando al massimo il potenziale della tecnologia per ricreare delle vere e proprie “classroom”, in cui scambiarsi compiti e lezione svolte, scannerizzando esercizi e spiegazioni, per rimanere il più vicino possibile alle linee guida del normale programma scolastico. Durante questi momenti le mamme possono dedicarsi al lavoro e non solo.
“Noia mai. Ma momenti di down si. Sono sincera. Per fare una cosa ci metto il doppio. Creatività sotto zero. Sono molto empatica e il contatto personale mi manca moltissimo” Ci racconta Serena, mamma di Celeste, 9 anni. E probabilmente sono proprio le mamme dei bimbi più grandi quelle che riescono a prendere maggiore coscienza di quello che sta accadendo, quelle che hanno un po’ più di tempo per pensare, mentre i bambini seguono una lezione via skype o guardano un po’ di televisione.
“Io lavoro, a basso regime, ma lavoro – racconta Serena, digital strategist. “Celeste ha due momenti tv e io lavoro durante quei momenti, il resto del tempo cerco di fare con il telefono. È tutto molto informale, se durante un meeting compaiono sulla scenografia figli e cane è tutto ok.”
Molte mamme in questo periodo seguono i consigli delle maestre e costruiscono con i bambini piccoli lavori con la pasta di sale o con il cartone, per non perdere la continuità didattica e anche per godersi un po’ di tempo con i propri figli, a stretto contatto, cercando di vivere tutto questo come un’opportunità.
Ma non può e non deve esserci solo la televisione e a questi bambini che hanno bisogno di sgranchirsi un po’ le gambe proponiamo la Gymcana casalinga, un gioco che possono svolgere anche in autonomia o con i fratellini.
La Gymcana casalinga è un “percorso a ostacoli” che va disegnato sul pavimento con lo scotch di carta. Lungo questo percorso si può mettere una sedia qua e una là, un pouf da scavalcare, una corda sotto cui passare e il bambino deve muoversi lungo le linee con un vassoio in mano carico di oggetti sopra che non devono cadere, niente che si può rompere ovviamente: penne, posate, piccoli orsetti di peluches e, per i più esperti, palline. Sembra un gioco fine a se stesso ma aiuta il bambino a sviluppare la concentrazione e la coordinazione.
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