A proposito di ciclo

Progesterone basso e ciclo mestruale

Quando, nonostante la terapia con progesterone, il ciclo non arriva, il problema potrebbe essere a livello dell’ovaio, dell’ipofisi o dell’ipotalamo.

Il progesterone è un ormone che ricopre un ruolo fondamentale nel contesto della fertilità femminile e viene sintetizzato dalle ovaie, dal corpo luteo e dalla placenta. Solitamente, dopo l’ovulazione, il corpo luteo ne produce un’elevata quantità atta a predisporre le condizioni ideali per la fecondazione dell’ovulo e per il successivo annidamento nell’utero. Nel caso invece non ci sia fecondazione, i livelli di progesterone tornano più bassi e comincia la mestruazione. Anche nel corso della gravidanza c’è una grande produzione di progesterone, utile a evitare che il corpo materno riconosca il feto come corpo estraneo.

Il dosaggio del progesterone aiuta a capire se ci sono delle irregolarità del ciclo o alcune problematiche legate alle ovaie.

La regolarità del ciclo mestruale è un fatto importante, non solo ai fini della riproduzione, ma anche per il benessere della donna, perché protegge dalle malattie cardiovascolari e dall’osteoporosi 

Il numero minimo di cicli mestruali necessario per produrre una minima quota di estrogeni indispensabili per mantenere la densità ossea è di 4-5 all’anno. Quando il ciclo non arriva (amenorrea) come prima cosa è bene fare un test di gravidanza (facilmente reperibile in farmacia). Oltre a questa possibile causa, ce ne sono altre: succede di frequente, infatti, che l’amenorrea sia dovuta a un periodo di stress o a diete drastiche che hanno portato a un’eccessiva diminuzione di peso.

Dopo aver fatto un test di gravidanza ed essersi accertate di non essere incinte, l’idea migliore è quella di rivolgersi a un medico specializzato per capire le cause del problema che spesso possono essere riconducibili a tre principali aree:

  • Ovaio
  • Ipofisi
  • Ipotalamo

L’amenorrea è uno dei sintomi della sindrome dell’ovaio policistico, che rappresenta una delle cause più comuni delle irregolarità mestruali. Con l’ovaio policistico le ovaie aumentano di volume, (è possibile accorgersene con un’ecografia) e sulla superficie ovarica si formano tante piccole cisti. Altri possibili sintomi, oltre al ritardo o alla mancanza di flusso mestruale, possono essere eccesso di peli, obesità e acne. 

Come già detto le cause del ritardo o della mancanza di mestruazioni, possono essere sia fisici che emotivi, tra questi lo stress è tra le motivazioni più frequenti di questo problema, influendo sull’ipotalamo, la parte del cervello responsabile della regolazione del ciclo mestruale. Anche una vita frenetica, impegnativa e stressante, può portare a un eccessivo affaticamento e, di conseguenza, a un ritardo del ciclo mestruale. In questi casi, il consiglio più semplice ed efficace è quello di ridurre il carico degli impegni e provare a rilassarsi.

Tra le possibili soluzioni per la mancanza di ciclo mestruale, una spesso efficace e consigliata è la puntura al progesterone, somministrata per diversi problemi di natura ginecologica, come ipermenorrea, polimenorrea, metrorragia e, appunto, l‘amenorrea.

Progesterone basso: quando preoccuparsi

Il progesterone basso può essere associato a diverse cause:

  • stress
  • eccesso di attività fisica
  • gravidanza extrauterina

Nel caso in cui i livelli di progesterone siano più bassi del normale, si può andare incontro a delle problematiche e a dei fastidi che è importante tenere sotto controllo.

I sintomi più ricorrenti legati al progesterone basso sono:

 

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Alzare i livelli di progesterone

Se, dopo la visita medica e gli esami del sangue, si conclude che i livelli di progesterone sono troppo bassi, ci sono diversi modi per intervenire e alzarlo.

Nei casi di carenze più lievi, si può intervenire con una dieta dedicata. È importante includere cibi ricchi di vitamine B e C.

Per aumentare la vitamina B si consiglia di mangiare pesce, prosciutto, uova, derivati del latte, legumi, cereali integrali, noci, verdure a foglia verde come cicoria, spinaci, rucola, bietole, lievito di birra.

Tra i cibi ricchi di vitamina C troviamo invece
frutta e verdura fresca come limoni, arance, pompelmi, frutti di bosco, melone, anguria, kiwi, peperoni, cime di rapa, patate e spinaci.

Nel caso in cui la carenza di progesterone sia più consistente, allora c’è da prevedere una terapia medica.

La terapia al progesterone, come funziona e quali sono gli effetti

Sono diversi i casi in cui il medico può consigliare una terapia con il progesterone.

Il progesterone può essere somministrato in diverse maniere:

  • crema vaginale per uso topico
  • ovuli vaginali
  • compresse per uso orale
  • iniezione intramuscolare

 

L’iniezione spesso è somministrata anche per indurre il ciclo mestruale.

Abbiamo visto infatti che un basso livello di progesterone può comportare irregolarità del ciclo e addirittura amenorrea.

Il ginecologo, in questi casi, può optare per una cura di progesterone mediante iniezione.

Se dopo 3-7 giorni dalla fine della terapia con progesterone si ottiene una mestruazione, allora si può stabilire la causa dell‘amenorrea nella anovulazione: in pratica, l’ovaio non riesce a ovulare e, di conseguenza, a produrre il corpo luteo. Senza corpo luteo non c’è progesterone e, quindi, l’endometrio non può completare il suo processo maturativo fino alla mestruazione.

Se, invece, dopo la fine della terapia con progesterone, non si ottiene una mestruazione, allora è possibile pensare che l’ovaio non lavori affatto. Per verificarlo è necessario dosare nel sangue i livelli di FSH, LH e di prolattina.

Se i livelli di FSH e LH sono normali o bassi, potrebbe trattarsi di un‘insufficienza ipotalamo-ipofisaria: l’ovaio è normo funzionante ma riceve un comando troppo scarso, o qualitativamente alterato, dalle gonadotropine prodotte dall’ipofisi per poter lavorare. In questo caso è possibile indagare radiologicamente l’ipofisi per verificarne eventuali alterazioni.

Nella maggior parte dei casi, la causa della ridotta attività dell’ipofisi è un blocco da parte dell’ipotalamo del rilascio del GnRH, l’ormone che ordina il rilascio di FSH e LH da parte dell’ipofisi. I principali responsabili di questa situazione sono la perdita di peso, l’anoressia, lo stress fisico-lavorativo-emotivo e la mancanza di un normale ritmo sonno-veglia. Una volta individuato il problema sarà poi possibile instaurare la terapia più opportuna.

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