Il tumore al seno è una vera piaga della nostra società contemporanea e spesso scoprirlo prima della fase avanzata può salvare la vita di molte donne. L’autoesame quotidiano del seno non può essere considerato assolutamente l’unico strumento di prevenzione che una donna può adottare per il tumore della mammella. Specie se esistono fattori di rischio conclamati – come la presenza di familiari che hanno manifestato la malattia – è bene contattare uno specialista per svolgere una visita senologica con ecografia al seno e attivare un monitoraggio continuo della situazione.
Ma la mammografia, ogni quanto farla? Per le donne tra i 50 e i 69 anni il Ministero della Salute prevede l’esecuzione della mammografia ogni 2 anni ma è consigliabile svolgere un controllo al seno annuale anche per le donne dopo i 40 anni.
Il tumore al seno può svilupparsi senza dare sintomi particolarmente evidenti, per questo l’unica vera diagnosi precoce può essere fatta con la mammografia che è in grado di individuare anche lesioni di minuscole dimensioni. Tuttavia possono presentarsi alcuni campanelli di allarme da individuare grazie all’osservazione e all’autopalpazione del seno.
L’autoesame frequente del seno ci permette di conoscere le caratteristiche delle nostre mammelle in modo da essere immediatamente in grado di coglierne le variazioni.
Il primo sintomo è un aumento della consistenza dovuto alla presenza di un nodulo al seno o di più noduli. Un altro segno può essere colto osservandosi con le braccia alzate davanti a uno specchio la pelle può presentare delle rientranze anomale. Anche l’osservazione dei capezzoli è fondamentale specie in caso di fuoriuscita di secrezioni o in presenza di lesioni sulla pelle. Anche la presenza di linfonodi ingrossati sotto le ascelle può essere un segno di malattia.
Il controllo quotidiano del seno comincia davanti a uno specchio. Tendendo le braccia lungo i fianchi guardate la forma del seno i suoi bordi, ripetete la stessa osservazione portando le mani ai fianchi e cercando di contrarre i muscoli pettorali.
Registrate in questa fase qualunque anomalia tenendo conto delle normali imperfezioni del vostro seno. Con anomalie si intendono gonfiori o depressioni cutanee, un seno duro, o modificazioni della forma o nella retrazione del capezzolo. Ripetete l’operazione anche con le braccia alzate e girandovi di profilo. Portate poi un braccio dietro la nuca e con l’altro braccio fate scorrere le dita sulla pelle del seno per individuare ispessimenti, noduli o altre sporgenze, poi svolgete la stessa perlustrazione dall’altro lato.
Ora sdraiatevi con uno spessore (può essere un cuscino o un asciugamano) sotto la spalla destra e mettete la mano destra dietro la nuca mentre esplorate il seno con le dita della mano sinistra – tenute piatte – attraverso movimenti circolari. Procedete in senso orario in modo da esplorare tutti i punti della ghiandola mammaria senza trascurare la zona vicino alle ascelle. Ripetete l’indagine anche sul lato opposto. Infine spremete entrambi i capezzoli per valutare l’eventuale fuoriuscita di liquido aiutandovi con un fazzoletto.
In caso riscontraste una qualunque anomalia rivolgetevi al vostro medico che saprà valutare quali strategie e quali controlli effettuare.
La cistite interstiziale è una patologia cronica rara altamente complessa che colpisce soprattutto le donne.…
La fibromialgia è caratterizzata da dolore generalizzato. È una patologia piuttosto diffusa ma spesso sotto…
Il ciclo anovulatorio è una condizione fisiologica in alcuni momenti della vita di una donna,…
Dall'aloe alla camomilla. Ecco alcuni semplici rimedi casalinghi che possono aiutarci ad alleviare i sintomi…
La prolattina alta, o iperprolattinemia, è una condizione fisiologica in specifiche fasi della nostra vita,…
Si stima che circa 5 milioni di donne in Italia soffrano di mal di testa…