Vivere la sessualità

Preservativo rotto: quali sono i rischi e cosa fare

Può succedere. L’importante è essere pronti, preparati e sapere cosa fare per non incappare nel rischio di gravidanze indesiderate o malattie sessualmente trasmissibili.

Può succedere. L’importante è essere pronti, preparati e sapere cosa fare per non incappare nel rischio di gravidanze indesiderate o malattie sessualmente trasmissibili

Inesperienza, foga del momento, tipologia di prodotto sbagliata o semplicemente casualità: ci sono moltissime circostanze che possono causare la rottura del preservativo e tale “misfatto” comporta conseguenze che è bene conoscere per sapere come affrontarle. Vediamo come accade, cosa fare dopo e anche quali sono i consigli da seguire per evitare che succeda di nuovo.

Preservativo: come si rompe?

Il preservativo è tra i metodi contraccettivi più sicuri: questa guaina, che viene indossata dal partner sul pene, è capace infatti di trattenere il liquido seminale e quindi gli spermatozoii affinché non raggiungano l’ovulo fecondabile. Al tempo stesso, essendo un metodo di barriera, il preservativo garantisce la protezione anche dalle malattie sessualmente trasmissibili, perciò attenzione: il sesso orale, per esempio, sebbene scongiuri il rischio di gravidanza, non è più sicuro di un rapporto non protetto. I preservativi che esistono attualmente in commercio sono pensati per essere estremamente resistenti, siano essi i classici in lattice che quelli in altri materiali, come il poliisoprene. Perché allora il preservativo può rompersi? In molti casi la rottura del preservativo dipende da come questo è stato mantenuto: le istruzioni, infatti, non sono lì per caso ed è bene seguire scrupolosamente le indicazioni se non si vogliono correre rischi. Stessa cosa vale per la data di scadenza: utilizzarlo oltre il tempo potrebbe significare usare un prodotto non performante. L’altro motivo principale che porta alla rottura del preservativo è il modo in cui si indossa: la taglia deve essere quella giusta, così come il verso.

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Preservativo rotto: quali sono i rischi?

Il preservativo è spesso considerato il terzo incomodo tra gli anticoncezionali più usati nelle relazioni, sia in quelle brevi che in quelle di lungo corso. Sta di fatto che elimina i fattori di rischio principali di un rapporto non protetto: contrarre malattie sessualmente trasmissibili (MTS) e rischiare una gravidanza indesiderata. Quindi, forse è meglio non ironizzare sull’argomento e cercare di capire davvero l’importanza di praticare sesso protetto. Il preservativo rotto è un inconveniente da non sottovalutare, anche se può succedere a tutti e non bisogna assolutamente colpevolizzarsi. Innanzitutto, il rapporto si considera non protetto anche se il preservativo si rompe prima dell’eiaculazione: ci saranno problemi sia per quanto riguarda il rischio di una gravidanza indesiderata, sia per la protezione dalla contrazione di eventuali infezioni, questo perché il liquido prodotto durante i preliminari contiene sia liquido spermatico sia germi che possono provocare infezioni. Il preservativo ha un costo contenuto e, a differenza di altri metodi contraccettivi comunque efficacissimi nel prevenire gravidanze indesiderate, non presenta fattori di rischio, se non la possibilità di un’eventuale rottura, che è comunque quasi sempre causata da un uso maldestro.

Il preservativo si è rotto: sono incinta?

Se il preservativo si rompe e la donna è nel suo periodo fertile una gravidanza è probabile. Solitamente l’ovulazione si verifica al 14esimo giorno di ciclo, ma non tutte le donne sono uguali: un rapporto non protetto in un altro periodo del mese non mette al riparo quindi dal rischio di rimanere incinta.

E se il preservativo si è rotto ma prendo la pillola?

In questo caso, la premura avuta nell’utilizzare un doppio metodo contraccettivo quasi sicuramente permetterà di scongiurare una gravidanza. Questo perché la pillola anticoncezionale ha un’altissima efficacia, pari al 99%. Se è stato scelto di utilizzare il preservativo, però, è probabile che si trattasse di un rapporto occasionale o comunque con una persona che non si conosceva abbastanza: se il preservativo si è rotto e prendi la pillola hai comunque il rischio di incorrere in infezioni che si trasmettono per via sessuale.

Preservativo rotto: quando fare il test di gravidanza

Se il preservativo si rompe e non si utilizzavano altri contraccettivi, il rischio di gravidanza è concreto. Prima di andare nel panico, se questa è l’unica preoccupazione, è bene aspettare l’arrivo delle mestruazioni piuttosto che iniziare a fare test di gravidanza quando è ancora troppo presto: quelli fai da te, specialmente, non danno da subito risultati precisi. Solitamente il test viene consigliato ad almeno una settimana di ritardo dalla prevista comparsa delle mestruazioni. Solo da quel momento, infatti, i livelli di beta hCG sono abbastanza alti da essere misurati.

Come evitare il rischio di gravidanza se il preservativo si è rotto

Sicuramente il rischio a cui si pensa per primo e che forse spaventa di più è la gravidanza indesiderata. Ad oggi, per evitare un possibile concepimento dopo l’incidente con il profilattico le soluzioni da prendere in considerazione sono diverse. La più comune è sicuramente la pillola del giorno dopo, a distinguere dalla pillola abortiva, che viene somministrata quando il concepimento è già avvenuto. La pillola del giorno dopo, invece, deve essere assunta il prima possibile e comunque entro e non oltre le 72 ore (o 120, a seconda del tipo) dopo la fine del rapporto non protetto, in quanto la probabilità che sia efficace tende a diminuire con il passare del tempo. È importantissimo sottolineare che questa pillola non va presa con leggerezza e che non deve mai essere considerata un metodo contraccettivo. Se si superano le ore garantite dalla pillola in seguito al rapporto, un’altra soluzione per non incorrere nel rischio di una gravidanza è la spirale IUD al rame, che ovviamente deve essere inserita nell’utero da un medico specializzato e, se l’inserimento avviene a non più di 5 giorni dal rapporto, offre un’ottima garanzia di contraccezione.

Preservativo rotto: come limitare il rischio di contagio dalle MTS

Come detto, il rischio da eliminare per primo è quello di una gravidanza indesiderata, scegliendo una delle possibili soluzioni di cui sopra. Anche il rischio di aver contratto una malattia sessualmente trasmissibile non è però da sottovalutare e per limitare le chance di queste infezioni ci sono un’accurata igiene intima, i vaccini specifici (come quello per il papilloma virus) e i regolari controlli medici. Evitare inoltre i detergenti intimi aggressivi, che potrebbero acuire un’infezione in erba.

Preservativo rotto e HIV

Con la rottura del preservativo, tra le conseguenze che preoccupano c’è il contagio da virus HIV. Un rapporto non protetto viene considerato a rischio se non si conoscono le condizioni di salute del partner, perciò per tutti gli accertamenti è meglio rivolgersi a un medico specializzato, che sicuramente saprà consigliare eventuali esami diagnostici ed eventuali terapie. Esiste un trattamento farmacologico di emergenza, la profilassi post esposizione, che prevede la somministrazione di farmaci antivirali con l’obiettivo di evitare l’attecchimento del virus.

Come evitare la rottura del preservativo

Parola d’ordine: accortezza. Il preservativo, così come l’involucro che lo contiene, va maneggiato con cura e delicatezza. A differenza degli altri contraccettivi, il preservativo è davvero facile da reperire, quindi questa non può essere una valida scusa per il mancato uso. Tanto banale quanto importante da sottolineare: prima dell’uso controllare la data di scadenza, che potrebbe compromettere l’alto livello di protezione e anche aumentare il rischio di rottura. Il luogo in cui si conserva è fondamentale: nel cruscotto della macchina, schiacciato nel portafoglio o sparso nella borsa purtroppo non va bene. Nella borsa l’involucro può essere lacerato da altri oggetti, mentre la temperatura della macchina che varia da calda a fredda, a seconda della stagione e dei momenti della giornata, potrebbe deteriorarlo. Non strappate l’involucro con i denti, piuttosto procediamo con cautela, evitando di graffiarlo o romperlo, al momento dell’apertura e anche quando lo si infila. A tal proposito è importantissimo capire quale sia la misura giusta da utilizzare: se è troppo grande il rischio è quello che si sfili, se è troppo piccolo potrebbe arrotolarsi su se stesso. Fate attenzione anche al verso, l’anello deve sporgere verso l’esterno, altrimenti significa che è stato srotolato al rovescio; occhio anche a eventuali bolle d’aria che non devono esserci. Il materiale, poi, non deve essere scelto a caso: è importante ricordare di non usare i preservativi in lattice insieme a lubrificanti a base oleosa. 

Promemoria: se indossato correttamente il preservativo ha un’efficacia di protezione da gravidanze e malattie del 99,9%, basta usarlo, e usarlo bene. 

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