Disturbi intimi
Herpes genitale femminile: trasmissione e rimedi
Proprio come l’herpes labiale, l’herpes genitale può provocare bruciore e vescicole. Una volta contratto rimane latente nell’organismo
Proprio come l’herpes labiale, l’herpes genitale può provocare bruciore e vescicole. Una volta contratto rimane latente nell’organismo
Cos’è l’herpes genitale?
L’herpes genitale è un’infezione virale, provocata in particolare dal virus Herpes simplex. Colpisce sia l’uomo che la donna e si trasmette per via sessuale; a essere interessati dall’infezione sono nel nostro caso la vulva e la vagina, ma può colpire anche l’uretra (il canale che trasporta l’urina dalla vescica verso l’esterno) e la zona dell’ano e del perineo. A essere maggiormente colpite sono le donne, che hanno il doppio della probabilità di contrarre il virus.
Come l’herpes labiale, l’herpes genitale ha la caratteristica di rimanere latente nell’organismo anche quando non dà più sintomi evidenti, per poi ricomparire in momenti di particolare stress o deficit immunitario, come nel caso di una gravidanza. Si parla di infezione primaria quando il corpo viene in contatto per la prima volta con il virus, mentre negli altri casi si è di fronte a delle recidive. Alla prima manifestazione i sintomi sono molto più intensi rispetto alle successive, perché l’organismo non ha gli anticorpi che gli consentono di riconoscere immediatamente il patogeno e combatterlo.
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Herpes genitale femminile: come riconoscerlo
I primi sintomi dell’herpes genitale nella donna sono solitamente un forte prurito e bruciore intimo, che corrispondono alle aree colpite dalle lesioni. Visivamente infatti l’herpes genitale si può riconoscere per la comparsa di vescicole a grappolo sull’area interessata, sulle grandi o piccole labbra, in area perineale, ma anche più in profondità in vagina o sul collo dell’utero. Con il passare del tempo le vescicole tendono a ulcerarsi, ovvero “scoppiano” creando delle piccole ferite. Terminato questo periodo, le piccole bolle cominciano a seccarsi e a formare una crosticina, nel giro di 3 settimane le croste scompaiono e la fase acuta cessa. Come accennato, però, una volta contratto il virus non viene eliminato mai del tutto: si va ad annidare infatti nelle nostre cellule nervose, in particolare negli assoni. In frangenti in cui il sistema immunitario si fa più debole – periodo di stress, gravidanze o cause patologiche più serie – il virus si riattiva e può di nuovo dare manifestazione di sé, anche se le recidive sono solitamente meno intense. Alla prima infezione, infatti, insieme al dolore e al bruciore, possono presentarsi febbre, mal di testa e linfonodi inguinali gonfi, accompagnati da dolori muscolari simili a quelli di un’influenza stagionale.
Come si contrae l’herpes genitale?
L’herpes genitale si prende attraverso i rapporti sessuali di ogni tipo, sia orali, sia vaginali che anali. La trasmissione avviene da corpo a corpo, attraverso il contatto con le mucose infettate dal virus (vale per l’herpes genitale come per l’herpes labiale) e i primi sintomi si manifestano dopo 4-7 giorni dal contagio. Bisogna prestare molta attenzione, perché, nonostante il periodo di massima contagiosità corrisponda a quello in cui sono presenti le vescicole, il virus può essere trasmesso anche in fasi in cui non è manifesto. Per di più, in circa l’80% dei casi (specialmente nelle recidive) l’herpes genitale non dà alcun sintomo ed è perciò difficile riconoscerlo.
Quindi con l’herpes genitale dopo quanto si possono avere rapporti?
In presenza di Herpes simplex i rapporti sessuali vanno evitati, perché la possibilità di contagio è alta, a maggior ragione se sono presenti le lesioni genitali. Spesso poi il dolore durante il rapporto è tale da rendere impossibile la penetrazione. La raccomandazione è sempre quella di avere rapporti protetti dal preservativo, anche con un partner abituale, per scongiurare la trasmissione, che non è mai a rischio zero neppure quando il virus sembra essere scomparso.
Quale cura per l’herpes genitale femminile?
Si può dire che dall’herpes genitale non si guarisce mai davvero, perché il patogeno che lo causa, l’Herpes simplex, continua a rimanere latente nell’organismo. Si possono però impiegare dei trattamenti per velocizzare la guarigione delle lesioni e della fase più acuta, anche per evitare complicazioni. I farmaci raccomandati sono gli antivirali, in particolare l’aciclovir, il famciclovir e il valaciclovir, che troviamo in commercio in compresse ma anche in creme da applicare localmente.
Eliminare bruciore e prurito da herpes genitale
Considerato l’estremo fastidio causato dalla presenza dell’herpes genitale, oltre alla cura per debellare il virus si possono usare prodotti per attenuare i sintomi, come pomate o gel lenitivi, pensati proprio per contrastare il prurito, l’arrossamento, il bruciore e il dolore. Florgel, per esempio, ha una formulazione efficace nella prevenzione di vaginiti e vaginosi batteriche, perché con una serie di polimeri naturali impedisce ai batteri dannosi di aderire alle pareti. L’azione principale in questo gel è data dall’acido ialuronico, una sostanza naturalmente prodotta anche dal nostro organismo che in questo prodotto è presente a tre diversi pesi molecolari che permettono di idratare anche gli stati più profondi della mucosa. L’acido ialuronico, insieme a Maltodestrin e Biosaccharide Gum-1 che ne stimolano la sintesi, con lo zucchero pullulano favorisce la guarigione e il turnover delle cellule delle cellule infette.
Un caso particolare: l’herpes in genitale in gravidanza
L’herpes genitale può fare la sua comparsa in gravidanza in quanto è una fase della vita in cui la donna va incontro a un indebolimento del sistema immunitario. L’infezione può essere sia una recidiva che un’infezione primaria, ma non è questa differenza a determinare la pericolosità dell’herpes genitale nei confronti del feto. Meno rischioso è l’herpes genitale contratto in un periodo precedente della gravidanza. Il momento di contagiosità massima, infatti, corrisponde a quello in cui sono evidenti le vescicole e le lesioni nell’area dei genitali, quindi il passaggio nel canale vaginale mette a rischio il nascituro se le lesioni sono presenti.
Un neonato che contrae il virus Herpes simplex dalla madre, infatti, dopo una decina di giorni inizierà a presentare lesioni su occhi, bocca e cute e deve essere trattato il prima possibile con l’antivirale aciclovir, perché le conseguenze possono essere anche serie, come encefaliti e infezioni diffuse.
Considerato il metodo di trasmissione dell’herpes genitale, quindi, la prevenzione più efficace rimane l’uso del preservativo durante i rapporti sessuali, anche se questo non riduce a zero il rischio di contagio. Se si arriva alla diagnosi di herpes genitale, pertanto, anche il partner deve essere esaminato e trattato con la stessa terapia.
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