Disturbi intimi
Algie pelviche croniche: cause e conseguenze sulla fertilità
Quando il dolore pelvico nella donna dura più di 3-6 mesi si parla di algia pelvica cronica. Tra le cause, patologie che possono avere conseguenze sulla fertilità.
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n dolore al basso ventre – alla pelvi – può capitare ad ogni donna in varie fasi della vita ed essere assolutamente transitorio e trascurabile. Quando però questo disturbo è permanente o ciclico e si protrae per oltre 3-6 mesi, allora si parla di algie pelviche croniche e la questione si fa più seria: è necessario indagare a fondo per effettuare una diagnosi, cioè per scoprirne la causa.
Questo per due motivi:
1) Le algie pelviche croniche peggiorano la qualità della vita della donna: il dolore può essere costante, sordo, intenso o lieve, ma può anche aumentare significativamente durante il ciclo mestruale o i rapporti sessuali;
2) Ciò che scatena il dolore, alla lunga può avere serie conseguenze sulla fertilità e dunque sulla possibilità di avere una gravidanza.
Algie pelviche croniche e fertilità
Numerose condizioni di salute possono provocare dolore pelvico. E alcune di queste possono influenzare la capacità di rimanere incinta. Tra queste troviamo:
- Endometriosi. E’ tra le cause più frequenti di algia pelvica cronica e di infertilità femminile: il 30%-40% delle donne che ne è colpita ha difficoltà a rimanere in stato interessante. Questa patologia è caratterizzata dalla crescita incontrollata di tessuto dell’endometrio fuori dalla sua sede fisiologica, ovvero nelle ovaie. Provoca dolore che spesso aumenta in prossimità del ciclo mestruale;
- Aderenze pelviche. Con questo termine si indica la formazione di tessuto fibroso tra gli organi pelvici: una sorta di cicatrice cresciuta eccessivamente dopo un trauma, un intervento chirurgico, un’infiammazione o un’infezione importante. Oltre a provocare una costante sensazione dolorosa, le aderenze che si formano sulle ovaie, sulle tube di Falloppio o sull’utero possono rendere difficile o impossibile rimanere incinta;
- Fibromi uterini. Sono piuttosto comuni e nella maggioranza dei casi innocui. In alcuni casi però possono inibire il concepimento, mentre quando sono posizionati all’interno della cavità uterina sono correlati ad un aumento del rischio di aborto spontaneo;
- Malattia infiammatoria pelvica (PID). Include qualsiasi infezione o infiammazione delle tube di Falloppio, del rivestimento uterino e delle ovaie. Di solito inizia a causa di un’infezione a trasmissione sessuale come la clamidia o la gonorrea. La maggioranza delle donne può non avere sintomi o averli in forma lieve (perdite di sangue anomale, dolore durante i rapporti sessuali) e per questo non sentire la necessità di una una diagnosi e una cura. Purtroppo, se non trattata, questa patologia può provocare lo sviluppo di tessuto cicatriziale che può portare a dolore pelvico cronico, gravidanze tubariche e infertilità.
Altre cause del dolore pelvico
Le algie pelviche croniche possono avere origine anche nella vescica o nell’intestino. In questo caso, cistite interstiziale o sindrome della vescica dolorosa, sindrome dell’intestino irritabile e disturbi del pavimento pelvico sono le cause più comuni che, comunque, non compromettono la fertilità femminile.
Una donna purtroppo può avere anche una o più cause di dolore pelvico contemporaneamente: questo rende più difficile una diagnosi precisa e rapida nell’ottica della salvaguardia della salute e della fertilità.
Quando c’è un problema di infertilità
Quando il dolore altera la qualità della vita o quando si cerca di avere un bambino e non si riesce, in presenza di questa sintomatologia è bene sottoporsi ad accertamenti. Attenzione però: prima di pensare ad un problema di infertilità in una coppia giovane e sana è necessario che la ricerca della gravidanza venga effettuata costantemente (2-3 volte la settimana) per almeno 12-18 mesi; solo allora ha senso iniziare gli accertamenti per intraprendere un percorso di procreazione medica assistita. E non è detto che questa sia sempre necessaria.
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