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Contraccezione ormonale

Come funziona la pillola contraccettiva e quali effetti collaterali provoca. Le possibili alternative: il cerotto, l’anello e la spirale a rilascio ormonale.

4 Luglio 2018

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La sessualità è la premessa per la procreazione ma, con il passare del tempo, l’uomo ha sempre più voluto separare la sessualità dal fine procreativo e la possibilità di evitare gravidanze indesiderate è diventata realtà soprattutto a partire dal 1960 con l’avvento della pillola contraccettiva o anticoncezionale.

La grande crescita della contraccezione deriva da diversi fattori: gli effetti del mutamento socio-culturale, la crescita di informazione e di consapevolezza delle donne, il crescente ricorso ai ginecologi e l’influenza dei mass media hanno portato ad un abbandono dei metodi contraccettivi “naturali” (come il coito interrotto o l’Ogino Knaus).

Meccanismi d’azione della pillola contraccettiva

La pillola rappresenta ancora oggi il contraccettivo ormonale più diffuso. Ne esistono di vari tipi, con schemi e dosaggi diversi, ma con i medesimi benefici, controindicazioni, effetti collaterali. La pillola contraccettiva è costituita da un progestinico e da un estrogeno di sintesi che, somministrati dall’esterno, inibiscono il funzionamento di ipotalamo e ipofisi bloccando l’ovulazione.

Il meccanismo d’azione dei contraccettivi prevede quindi il blocco dell’ovulazione ma non solo:

  • L’azione degli estrogeni sulle tube provoca delle modificazioni nel tessuto tali da disturbare l’accoglimento e il trasporto dell’ovocita fecondato
  • Il progestinico provoca una diminuzione della motilità tubarica
  • L’uso continuativo di un progestinico inoltre determina un’alterazione del muco cervicale, con una diminuzione della filanza, un aumento della viscosità e una diminuzione della quantità. Per questo motivo il muco diventa una barriera contro la penetrazione e la risalita degli spermatozoi
  • La somministrazione di un progestinico all’inizio del ciclo, quando cioè i livelli del progesterone naturalmente in circolo sarebbero ancora bassi, inibisce la proliferazione dell’endometrio. Di conseguenza, anche nell’eventualità in cui si abbia ugualmente una fecondazione, l’endometrio non sarebbe comunque in grado di sostenere la crescita della cellula uovo fecondata

I vari tipi di pillola contraccettiva

Lo schema classico di somministrazione prevede l’assunzione di un confetto al giorno per 21 giorni consecutivi e una pausa di sette giorni in cui compare un flusso mestruale. Solitamente vengono proposte pillole monofasiche, contenenti cioè la stessa quota di estrogeno e progesterone in tutti i confetti, da assumersi 21 giorni al mese; sono a basso dosaggio di estrogeni (20 gamma) e a differenziarle è il tipo di progesterone in esse contenuto.

In commercio esistono però diverse formulazioni per le varie esigenze della donna:

  • Pillole dette ultraleggere o “piuma” contenenti 15 gamma di estrogeni per esempio, per le donne fumatrici od oltre i 35 anni
  • Pillole bi-fasiche o tri-fasiche in cui la quota di ormoni cambia con la settimana, riservate a donne con problematiche di controllo del ciclo mestruale
  • Pillole contenenti solo progestinico da assumere in continuo per le donne che allattano

Le alternative alla pillola: il cerotto e l’anello

E’ possibile scegliere anche contraccezione ormonale diversa da quella orale con il cerotto o l’anello vaginale. Il contraccettivo transdermico (cerotto) si basa sulla somministrazione di ormoni a basso dosaggio attraverso la pelle in modo programmato, costante e uniforme, come avviene per la terapia ormonale sostitutiva in menopausa. In ogni confezione ci sono 3 cerotti da posizionare 1 volta alla settimana per 3 settimane.

L’anello invece viene posizionato direttamente dalla donna a livello vaginale una sola volta al mese e rimosso dopo tre settimane. E’ flessibile, trasparente, atossico e rilascia giornalmente una bassissima dose di ormoni e ciò consente di avere un effetto neutrale sul peso corporeo e una bassa incidenza di effetti indesiderati.

Effetti indesiderati della pillola contraccettiva

Tutte le pillole, indipendentemente dalla loro composizione, presentano un profilo di effetti collaterali molto simili sia per tipologia sia per incidenza. Normalmente le pillole moderne sono ben tollerate. Gli effetti collaterali più comuni sono di lieve entità, non influiscono sulla qualità della vita e non richiedono la sospensione del trattamento.

Si tratta prevalentemente di:

  • Lieve senso di nausea e cefalee soprattutto nella settimana di sospensione della pillola
  • Leggera tensione mammaria
  • A volte cloasma (alterazione del pigmento della pelle)
  • Effetti occasionali sul tono dell’umore e sul desiderio sessuale

Tra le complicazioni più gravi, anche se molto rare, vi è il tromboembolismo venoso. Alcune patologie vascolari o epatiche possono peggiorare in pazienti predisposte, fumatrici o ipertese.

E infine, la spirale a rilascio ormonale

La spirale o IUD (dispositivo intrauterino) è un piccolo dispositivo di plastica che una volta era rivestito di ioni rame e non agiva sul sistema di regolazione ormonale ma aveva “semplicemente” un effetto tossico sugli spermatozoi e interferiva con la loro risalita verso la tuba o l’eventuale impianto di una gravidanza alterando l’endometrio. Oggi, invece, vengono utilizzate spirali rivestite di progestinico che viene direttamente rilasciato nell’utero e che sono indicate non solo ai fini della contraccezione ma anche per un miglior controllo del ciclo mestruale. In entrambi i casi, la spirale deve essere posizionata all’interno dell’utero dal ginecologo durante il ciclo mestruale e, una volta posizionata, viene mantenuta per 5 anni.

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