Missione benessere
Meno oggetti e più ordine: il minimalismo come stile di vita
Il minimalismo entra nella vita di tutti giorni per rimettere al centro le cose veramente importanti
Il termine minimalismo affonda le sue radici in varie arti, dalla musica alla fotografia, passando per l’architettura e la letteratura. Minimalismo significa togliere il superfluo, lasciare l’indispensabile e riportare il focus su ciò che davvero serve e conta nella vita. Non si può relegare il minimalismo al semplice arredamento o a un sistema innovativo per ordinare la casa, perché questa filosofia si applica alle attività di ogni giorno, divenendo un vero e proprio stile di vita.
Troppo di tutto: è questo che viviamo oggi, sommersi da abiti che usiamo occasionalmente, bombardati da notizie che nemmeno facciamo in tempo a cogliere, ma anche impegni che superano per mole il tempo libero a disposizione. Per di più, ciò che accumuliamo e che spesso non utilizziamo è fonte di spreco, con un non trascurabile impatto sull’ambiente.
Minimalismo: come iniziare
Convertirsi a uno stile di vita minimalista non significa gettare tutto ciò che si ha in casa e iniziare a vivere in modalità sopravvivenza. Il minimalismo, più semplicemente, ti invita a tenere ciò che è indispensabile e che serve davvero. Per cominciare, infatti, si può partire passando in rassegna gli oggetti che abbiamo in casa: dimentichiamo il valore affettivo o il prezzo pagato per aver quel soprammobile, quell’abito, quell’utensile, piuttosto chiediamoci quand’è stata l’ultima volta che lo si è usato. Con questa attività di decluttering inizierai a dare un valore alle cose non per il costo ma per l’utilità reale del bene. Ti accorgerai ben presto di quante cose superflue ti circondano. Puoi regalarle, scambiarle, ma anche tenerle tutte, se le ritieni necessarie. Non c’è infatti un numero esatto di oggetti da possedere (o non possedere) per uno stile di vita minimalista: sei tu a dare un peso alle cose.
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Minimalismo domestico
Se per arrivare al minimalismo come stile di vita, interiorizzato e applicato in ogni attività quotidiana ci vuole del tempo, forse il miglior modo è iniziare a metterlo in pratica negli spazi fisici, dunque in casa prima che nel lavoro, nel digitale, nella mente. Il minimalismo può partire infatti dall’arredamento, per esempio: sono da prediligere mobili dalle linee e dai colori semplici, le cui misure siano proporzionate alle stanze e all’uso che se ne deve fare. Anche i materiali sono fondamentali: mixare troppe sfumature, consistenze crea solamente confusione, dunque meglio lasciare spazio a colori neutri e selezionare due, tre materiali al massimo, tra i quali sarebbe importante ci fosse il legno o comunque materiali naturali, con vernici atossiche. Non riempirti poi di mobili pieni di cassetti, mensole o in generale spazi che favoriscano l’accumulo di oggetti e gingilli inutili. Lascia spazio a te stesso e alle tue attività, le tue passioni, gli incontri con gli amici. Pulizia, luce, ma soprattutto ordine: una casa disordinata crea infatti disordine mentale e ci rende più difficile concentrarsi. Negli armadi e nei ripostigli introduci divisori e scatole salvaspazio: appaia i calzini per recuperarli con facilità, impila i barattoli in maniera da averli a portata di mano, utilizza etichette e colori per tenere d’occhio le scadenze nel frigo.
Anche in bagno usa ripiani aggiuntivi e salvaspazio. Non riempirli di prodotti per l’igiene che usi di rado: per la pulizia della casa spesso acquistiamo numerosi spray e detersivi e poi ne usiamo sì e no la metà; prediligi perciò saponi universali che possano essere impiegati su più superfici. Lo stesso vale per l’igiene del corpo, per la quale mettiamo in giro plastica su plastica, tra creme, maschere, shampoo, salviette. Opta per prodotti solidi, riutilizzabili e green, come i dischetti struccanti lavabili o gli assorbenti in cotone biologico.
Il minimalismo in cucina
Uno stile di vita più essenziale passa anche dalla cucina, tra i primi angoli in cui possiamo mettere in pratica il minimalismo e seguire anche principi attenti alla sostenibilità ambientale. Quante volte infatti siamo arrivati a fine di un pasto con la pancia gonfia perché esageratamente piena, magari per aver mangiato alimenti troppo ricchi di calorie rispetto a quelle davvero necessarie? Oppure quanto cibo abbiamo buttato perché acquistato in eccesso? Talvolta gettiamo via persino scarti commestibili, per esempio foglie, torsoli, che potrebbero essere utili per un’altra preparazione. Se facciamo due conti ci si accorge che così facendo sprechiamo non solo il cibo, ma anche denaro e tempo. Possono bastare semplici accortezze: trova un piccolo produttore nella tua zona e prova ad acquistare da lui ciò che ti serve davvero, meglio ancora se da agricoltura biologica. Potrai beneficiare di prodotti di stagione, sempre freschi, magari confezionati in maniera molto più semplice rispetto agli ingombranti involucri di plastica del supermercato.
Minimalismo nella scelta dei vestiti
Conosci sicuramente bene la seccatura del cambio di stagione, in particolar modo se hai un armadio che straborda di vestiti. Avere molti capi è un vezzo per molti, ma quanti ne indossiamo davvero e quanti ne teniamo lì perché “chissà, un giorno potrebbe servire”? Il fast fashion è tra le attività più deleterie degli ultimi anni: acquistare vestiti economici, che probabilmente metterai un paio di volte perché destinati a distruggersi a breve non ha alcun senso e ha come unico effetto quello di riempire il nostro pianeta di rifiuti. Tieni i capi che indossi con frequenza e, quando hai voglia di rifarti il look, scambiali o regalali, senza consumare e accumulare
Il minimalismo digitale
Quante ore passi al giorno a scrollare le foto su Instagram o a sfogliare news che non dicono niente di nuovo? Sempre troppe, se badi al valore aggiunto che danno alla tua vita. Per questo è possibile applicare la filosofia che elimina il superfluo anche al mondo online: è il minimalismo digitale. A coniare questo termine è stato il professore Cal Newport, che lo definisce come “una filosofia di utilizzo della tecnologia che prevede la scelta accurata di un numero ristretto di attività digitali”. La mole di informazioni, di immagini con cui ci ingozziamo ci fa vivere in un mondo costantemente rumoroso, che ci impegna la mente a scandagliare, selezionare, comprendere i messaggi che ci arrivano, lasciando poco o zero spazio ai valori e alla sostanza delle cose. Con il minimalismo digitale si cerca di fare decluttering anche negli spazi virtuali, partendo da quell’affolato desktop in cui non trovi mai ciò che cerci; liberati anche dalle app che non ti danno niente di nuovo ma che ti tolgono solo tempo e conserva invece quelle che ti cambiano la vita offline, come quelle per imparare una lingua, per prenotare un viaggio o per monitorare le spese. Disattiva anche le notifiche dalle app che possono aspettare e guarda il telefono solo quando tu lo desideri o ne hai realmente bisogno e non quando lui ti “chiama”.
Il minimalismo come stile di vita completo
Riducendo a poco a poco il superfluo, il minimalismo entra a far parte del proprio stile di vita, nel modo di ragionare e di agire. Concentrandosi su ciò che è indispensabile si mettono al centro anche valori nuovi e passioni dimenticate. Si ritrova del tempo per sé, per fare esperienze che arricchiscono e si riscopre il piacere delle relazioni con i familiari e con gli amici, sempre relegate ai ritagli di tempo. Eliminare le cose inutili si traduce in una migliore messa a fuoco su ciò che conta: i ricordi, le emozioni, i legami, il presente e non gli oggetti che li rappresentano. Una routine diversa dove si inizia a calcolare il tempo in attimi vissuti piuttosto che in attimi persi, per mettere al centro esclusivamente le cose che aggiungono significato alla vita.
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